Chi studia all’Università di Firenze ha buone probabilità di fondare un’impresa, soprattutto se innovativa e al femminile. Lo documenta il report 2020 ‘Laurea e imprenditorialità’ del Consorzio interuniversitario Almalaurea che, per la prima volta, ha indagato in modo dettagliato il fenomeno basandosi sulla banca dati composta da chi ha conseguito il titolo universitario tra il 2004 al 2018.
Dal rapporto, spiega una nota, emerge che sono stati 8.161 i laureati dell’Ateneo di Firenze che hanno fondato un’impresa, pari al 7,6% del complesso dei laureati fiorentini, a fronte di un dato complessivo italiano del 7,1%. Gli uomini rappresentano il 53,2% dei fondatori, le donne il 46,8% (sono rispettivamente il 53,9% e il 46,1% a livello nazionale).
Tra i fondatori laureati all’Università di Firenze, il 53,1% ha un titolo di primo livello (il dato nazionale è pari al 53,6%), mentre il 46,9% ha una laurea di secondo livello (46,4% per il complesso dei laureati Almalaurea). I gruppi disciplinari più rappresentati sono: architettura (16,8%), economico-statistico (12,7%) e politico-sociale (11,8%).
I laureati-imprenditori fiorentini, sono più propensi a creare un’impresa entro i confini regionali, inoltre, tendono a formare la propria impresa con i compagni di università (l’8,9%, a fronte di un 6,7% a livello nazionale).
“Il report di Almalaurea ci restituisce la fotografia di una serie di aspetti meno noti degli esiti dello studio dei nostri allievi, che corrispondono all’impegno crescente degli Atenei per creare il contesto e le condizioni necessarie allo sviluppo di idee innovative – commenta Andrea Arnone prorettore vicario con delega al trasferimento tecnologico Unifi -. L’Università di Firenze ha raccolto la sfida istituendo, fra l’altro, azioni di accompagnamento alla creazione di idee d’impresa e iniziative di formazione che aiutano i giovani del mondo universitario a sviluppare competenze imprenditoriali, come ‘Impresa Campus'”.