Venticinque anni dal riconoscimento dell’indicazione geografica tipica del Consorzio olio extravergine di oliva toscano Igp: tempo di festeggiamenti e di bilanci. Per celebrare questo importante traguardo, visto il periodo, è stato creato un panettone artigianale di altissimo livello utilizzando l’olio di qualità al posto del burro. Un dolce firmato da due chef, Tommaso Vatti del Ristorante La Pergola e Andrea Perini del ristorante 588. Il panettone è stato presentato a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, dalla vicepresidente della Regione e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, e dai vicepresidenti del Consorzio di Tutela, Giampiero Cresti e Paolo Di Gaetano.
Venedo ai numeri, il bilancio è più che positivo. L’extravergine si conferma l’indicazione più esportata al mondo. La produzione si è attestata, nel 2022, intorno alle 2 mila tonnellate per un valore della produzione di circa 17 milioni di euro secondo l’ultimo rapporto Qualivita. Secondo i dati raccolti da Ismea, la produzione Ig della Toscana è dominata dalla IGP Toscano che negli ultimi anni rappresenta circa il 95% dell’intera produnzione certificata della regione. Con 8.500 operatori a livella regionale e quasi 7 milioni di piante iscritte, il Consorzio dell’olio Toscano IGP è la più importante realtà olivicola consortile. Il 40% delle imprese socie è guidato da una imprenditrice e il 60% sono cooperative. La grande propensione all export è stata confermata anche nel 2022 con 25 milioni di euro di prodotto venduto, pari al 40% del totale delle esportazioni di tutti gli oli IG d’Italia e i mercati di riferimento sono gli Stati Uniti ed il Canada con il 50% delle transazioni.
L‘etichetta parlamente è un altro elemento che contraddistingue il prodotto, a garanzia di trasparenza e la tracciabilità. Già dal 2003, sul collo di ogni bottiglia di olio Toscano IGP è presente un codice alfanumerico che permette rapidamente, inserendolo sul sito del Consorzio di Tutela, di conoscere chi ha coltivato gli olivi, chi ha franto le olive e dove e chi ha confezionato l’olio.
Una accortezza che ha aumentato la fiducia dei consumatori. Secondo una indagine Ixé, il Toscano IGP è tra i primi extravergine d’Italia dal punto di vista della riconoscibilità con un Igp. Quasi la metà degli italiani lo ha acquistato almeno una volta e più del 40% lo ritiene un prodotto ottimo o molto buono.
“È un traguardo importantissimo – ha commentato Stefania Saccardi – aver ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta ha rappresentato infatti per l’olio toscano un enorme passo in avanti del quale si vedono gli effetti nel tempo: garanzia della tracciabilità, della trasparenza e della sicurezza del prodotto che viene consumato. Chi compra olio con quella fascetta sa che ha passato un disciplinare rigoroso e perciò si sente garantito”. “Il riconoscimento ha alzato il livello di tutela e fortemente ridimensionato il vergognoso fenomeno della moltiplicazione dell’olio dando ai consumatori gli strumenti per distinguere finalmente un olio certificato, al 100% toscano, da uno di provenienza dubbia ed oggetto di inganni e frodi. Contemporaneamente la denominazione ha permesso di abbracciare temi fondamentali come la sostenibilità ambientale grazie all’ampia biodiversità delle varietà autoctone previste nel disciplinare”, spiegano Giampiero Cresti e Paolo Di Gaetano