Una buona annata per l’Olio Toscano Igp dopo un 2023 controverso. La campagna appena iniziata registra un aumento della produzione tra il 35% ed il 40%: dato che collocherà questo raccolto nella media regionale. I 370 frantoi lavorano a pieno regime per la gioia degli 8mila produttori.
Un assaggio dell’olio extravergine Toscano Igp, nell’attesa delle prime bottiglie tra qualche settimana lo ha promosso il Consorzio di Tutela dell’olio Toscano IGP. L’iniziativa si è tenuta presso Borgo I Vicelli a Bagno a Ripoli alla presenza della vice presidente ed assessora all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi e la presidente di Airo, l’associazione dei ristoranti dell’olio Marta Mugelli.
Una buona annata per riscattare il passato
“La raccolta è nel vivo. E’ una stagione che ci permetterà di recuperare dal punto di vista della quantità in particolare in quelle aree della regione, soprattutto interne, dove lo scorso anno la produzione è stata molto scarsa o scarsissima. Dal punto di vista qualitativo avremo un olio davvero interessante con il tipico carattere toscano – spiega Fabrizio Filippi, presidente Consorzio di Tutela Toscano IGP – Prevediamo a livello generale un aumento medio tra il 35% ed il 40% della produzione di olio nella nostra regione con punte anche del 70% laddove l’anno precedente erano mancate del tutto o quasi”.
La vice presidente ed assessora regionale all’agroalimentare, Stefania Saccardi si dice soddisfatta per la buona annata per l’olio di cui trae vantaggio l’intero settore olivicolo oleario. “La Regione Toscana sta rilanciando, indirizzandosi su alcuni dei punti forti del comparto, come l’esperienza dei produttori nel fornire un olio di elevata qualità, un prodotto fortemente legato alla tipicità e all’identità, la disponibilità di varietà autoctone di pregio e il valore nutraceutico dei nostri oli extra-vergini di oliva di elevata qualità” sottolinea.
Le strategie per il rilancio del comparto
In questa direzione, come ricorda la vice presidente, va il bando PNRR per l’ammodernamento dei frantoi, “cogliendo l’importanza di uno degli interventi più rilevanti degli ultimi venti anni a favore di una delle filiere simbolo della Toscana, volto a rendere le aziende più competitive e con migliori performance ambientali. Per rilanciare a pieno il settore olivicolo-oleario serve adesso un Piano strategico nazionale sull’olivicoltura che parta dal vivaismo, dove le piante sono sviluppate e selezionate, per arrivare fino alla commercializzazione del prodotto finito, passando attraverso la manutenzione e la ristrutturazione degli oliveti”.
Il “peso” delle condizioni climatiche favorevoli
La buona annata è logicamente legata alle condizioni climatiche favorevoli. “Questa ripresa è dovuta certamente ad una stagione climatica favorevole con le giuste dosi di acqua che hanno permesso di superare senza problemi un’estate tra le più calde di sempre. – spiega ancora Filippi – Quello che ci preoccupa oggi non è il mercato dove il Toscano Igp ha una richiesta superiore a quella che le oltre 8 mila aziende associate riescono a soddisfare, è l’incostanza delle annate olivicole per effetto dei cambiamenti climatici che non garantiscono, insieme alla costanza produttiva, la redditività economica sufficiente alle imprese aumentando il rischio di abbandono del territorio. Senza risorse le aziende non possono né andare avanti, né tanto meno investire in nuovi impianti, più produttivi e performanti per aumentare la loro capacità produttiva e la loro resilienza considerando che dovremo affrontare, secondo gli esperti, estati sempre più lunghe e bollenti. C’è una grande riflessione da fare attorno al futuro dell’olivicoltura toscana”.
L’impegno per nuovi impianti e recupero olivete
Per la Toscana la produzione si attesterà tra i 140 ed i 150 mila quintali di prodotto di cui 20/25 mila a denominazione Toscano Igp. Una bottiglia su cinque di tutto l’olio prodotto nella regione.
“Il Consorzio Toscano IGP si candida a giocare un ruolo di primo piano anche nelle strategie che la Regione Toscana vorrà mettere in campo per fronteggiare un trend pericoloso dal punto di vista economico, ambientale, occupazionale e sociale. C’è da fermare l’emorragia di abbandoni e continuare a spingere sul ricambio generazionale. – prosegue il presidente Filippi – Le denominazioni sono l’unico strumento che permette alle aziende di spuntare una maggiore remunerazione. E’ sulla leva della qualità e su un mercato sempre più consapevole che dobbiamo insistere per favorire il recupero degli oliveti insieme ad investimenti sui nuovi”.
Nell’ambito dell’anteprima Olio Toscano Igp e Airo, l’associazione internazionale dei ristoranti dell’olio hanno presentato la campagna di educazione alimentare per far conoscere ed apprezzare l’olio tracciato 100%. Una ventina i locali, tra ristoranti e pizzerie, che fino a Natale proporranno il Toscano Igp a fianco delle proposte culinarie.
I ristoranti di Airo dell’iniziativa del Toscano Igp
Provincia di Livorno: Ristorante il Sassoscritto, Pizzeria Disapore; provincia di Lucca: ristorante Peperosa, pizzeria Apogeo; provincia di Pisa: ristorante Antica Farmacia, ristorante Theca; provincia di Prato: ristorante Sushi Moi, Pepenero – Cucina Zero6; provincia di Siena: pizzeria La Pergola di Radicondoli, Futura Osteria, ristorante Il Mestolo; provincia di Firenze: ristorante Caffè dell’Oro, ristorante Nello, Osteria Staccia Buratta, La Trattoria del Pesce; provincia di Arezzo: Boutique Hotel Via Roma 33; provoncia di Grosseto: ristorante Anguilla Brilla, ristorante La Scottiglia, ristorante La Baita di Marliana, Locanda dei Banchieri.