Saranno state le ore trascorse al frantoio, dove si nascondeva quando “marinava” la scuola. Forse quei dolci ricordi di gioventù insieme alla voglia di mettersi in gioco hanno spinto Alberto Montigiani a fare il grande passo. Così è nata l’azienda olivicola che porta il suo nome, sulle dolci colline di Reggello.
Montigiani è un agricoltore under 40 e per alcuni aspetti atipico: di fatto è partito da zero. Non ha ereditato l’azienda ma è stato lui stesso a costruire il suo futuro pezzo dopo pezzo. Ha intrapreso questo viaggio nel mondo dell’olio per il legame con il territorio e in particolare con il luogo dove ha trascorso la sua infanzia: Pietrapiana.
“Dopo alcune esperienze all’estero, la mia avventura è cominciata nel 2016. È partita con un olio ottenuto senza selezioni, anche per fare esperienza. Poi con il tempo siamo arrivati a produrre cinque oli e due anni fa è arrivato pure il Gin Extravirgin, il primo London Dry Gin all’olio EVO Bio. Una piccola produzione di nicchia da 3500 bottiglie per cocktail bar ed enoteche” racconta l’imprenditore.
Tutti i numeri di Montigiani
Nel catalogo Montigiani a fare la parte del leone sono gli oli. Si va dal Deciso al Delicato passando per il Biologico fino al Diamond e all’Alter Ego che meglio esprimono la filosofia di questa giovane azienda. Sono il frutto di un’accurata selezione e di un numero limitato di bottiglie per esprimere l’eccellenza.
Attualmente l’azienda è in conversione biologica. Sono 10 gli ettari coltivati, spiccano tra le cultivar frantoio leccino e muraiolo. Ottanta i quintali di olio da cui prendono poi vita i blend Montigiani. Etichette già presenti nella ristorazione, in enoteche e piccole botteghe del gusto e sull’e-shop aziendale. Per un maggior appeal del progetto si sta lavorando al restyling delle etichette e in generale al packaging.
Un nuovo punto di vista sull’olio
L’obiettivo è regalare maggiore appeal al mondo dell’olio. Anche da questa considerazione è nato il gin che ha aperto nuove prospettive imprenditoriali. Grazie al supporto di Matteo Gori, a cui è affidato marketing e commerciale, l’azienda si è aperta pure a progetti di oleoturismo.
Un modo per avvicinare al mondo dell’extravergine il grande pubblico e promuovere una vera cultura dell’EVO non solo tra degustazioni campestri ma pure con oil tasting in azienda. Il progetto “Evo in Wonderland” propone l’estate in oliveta.
Country chic l’ambientazione con balle di fieno, musica dal vivo e buon cibo per una sera d’estate a tutto sapore. Dopo una prima serata nel segno del food pairing con degustazione di oli EVO ed Extravirgin, propone sabato 29 giugno un paniere apericena con finger food e live music e sabato 6 luglio una cena a 4 mani con gli chef Cristian Borchi e Stefano Pellegrino Frassineti.
Oleoturismo, le prospettive per il futuro
Nel futuro di Montigiani c’è l’idea di una casa più grande dove poter ospitare al meglio le degustazioni. Portando così sempre più tra la gente la cultura dell’Evo. Tanti i progetti in cantiere a dispetto dei problemi legati al cambiamento climatico.
“Dico sempre ai colleghi che questa dell’olio è una dannata passione che ci porterà alla rovina. Una passione che però ci spinge a non mollare, a cercare una soluzione. Noi come azienda agricola ce la mettiamo tutta, collaborazione con la Palagina e siamo aperti ad altre collaborazioni. Molto spesso mi viene da dire che la nostra è un’olivicoltura eroica” conclude Montigiani. A sostenerlo nella sua impresa può però contare sull’entusiasmo di uno staff under 30.