Resta a nove centimetri dalle medaglie nella prima partecipazione e finale a cinque cerchi della carriera, la fiorentina Larissa Iapichino che ha chiuso come quarta nel lungo alle Olimpiadi di Parigi.
L’azzurra ripete la stessa misura della qualificazione 6,87, due giorni dopo, e dimostra stabilità con tre salti sopra 6,80 però manca l’acuto: il migliore al secondo tentativo, poi 6,83 al quarto e 6,85 all’ultimo, ma anche due volte 6,78 e un nullo. La medaglia d’oro è andata alla statunitense Tara Davis-Woodhall con 7,10, subito dietro la campionessa olimpica uscente Malaika Mihambo, con 6,98 mentre l’altra americana Jasmine Moore prende il bronzo con 6,96.
“Molto costante, ma non c’è stata la punta – ammette Larissa Iapichino – e non posso essere contenta per la stessa misura che avevo già fatto in qualificazione al mattino. Era fattibile, alla mia portata, un’opportunità immensa. Mi dispiace essermi fatta scivolare la medaglia dalle mani. Stavo molto bene dal punto di vista tecnico, però oggi si è accesa una piccola fiamma e non la miccia, è mancato qualcosa. Quasi mi viene da dire che non ho creduto abbastanza in me stessa. Penso che queste siano le lezioni più importanti, ora voglio continuare a lavorare”.
Per la saltatrice fiorentina, questo è il suo miglior piazzamento in un evento di questo livello, dopo essere stata quinta nella scorsa stagione ai Mondiali e settima quest’anno alla rassegna iridata indoor. Ma è evidente come il risultato non soddisfi le ambizioni e che il quarto posto sta stretto a Larissa Iapichino. Ci sarà tempo per crescere e migliorare per la ventiduenne, ma certo serve iniziare a puntare a misure ancora più lunghe, mettendo nel mirino il record della mamma Fiona May.