I campanili fanno squadra. E’ il caso di Firenze e Bologna che si sono prese per mano con l’obiettivo di centrare insieme il sogno di un’Olimpiade. Un’idea lanciata poco tempo addietro da Dario Nardella, da subito abbracciata dal primo cittadino bolognese Virginio Merola e che – oggi – pian piano raccoglie consensi. Certo, non è tutto oro quel che luccica e nel caso in cui il Coni sostenesse la candidatura delle due città, ci sarebbe da lavorare sodo, soprattutto dal punto di vista di infrastrutture e impiantistica sportiva. Quesiti al centro del dibattito promosso dal quotidiano La Nazione a Firenze che ha messo allo stesso tavolo a Palazzo Strozzi non solo i due sindaci ma anche i governatori di Toscana ed Emilia Romagna, nonché l’ex premier Romano Prodi e il politico bolognese Pierferdinando Casini. Lo stesso Prodi è il primo a sostenere che la rete delle città coinvolte, seppur sotto il cappello di Firenze-Bologna 2032, dovrebbe allargarsi, perlomeno per non rischiare i tracolli economici vissuti da molti paesi proprio per l’organizzazione dei Giochi Olimpici. Prodi pensa infatti ad un’Olimpiade ‘diffusa’ sul territorio nazionale per ‘rendere i costi sostenibili e senza prevedere iper-costruzioni’. Questa può essere secondo l’ex premier – ‘la sfida vincente’.
Abbraccia l’idea dell’Olimpiade che coinvolge più territori anche il presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani che si concentra principalmente sulle bellezze della regione. Giani immagina ‘una scenografica regata nelle acque dell’Argentario, una gara di arcieri alle Mura di Lucca o ancora – un match olimpico – al nuovo stadio a Castello’. Uno scenario possibile al quale però devono seguire i fatti e Giani lo sa bene, tanto da annunciare di intervenire nel sollecitare immediatamente il coinvolgimento del Coni. ‘Lo farò domani stesso – spiega Giani – con un appello al Consiglio nazionale del Coni come membro delegato provinciale di Firenze’.
Spinge l’acceleratore anche Nardella che torna a lanciare idee su idee. Quella di Firenze-Bologna potrebbe essere ‘la prima olimpiade sostenibile nella storia’, mettendo di fatto un obiettivo nell’obiettivo. ‘Un sogno a misura dell’Italia – ribadisce ancora il sindaco, l’Italia ha fame di qualcosa di grande’.
Mette qualche freno all’entusiamo, invece, il governatore toscano Enrico Rossi, ponendo l’accento sul gap infrastrutturale della Toscana rispetto all’Emilia Romagna che può già contare su una sfruttatissima linea dell’alta velocità e su un aeroporto funzionale. Un gap da ‘colmare rapidamente’ per evitare che ‘i sogni non diventino incubi’. ‘Abbiamo bisogno innanzitutto di realizzare l’Alta velocità ferroviaria – aggiunge – altrimenti la Toscana è bloccata. Il governatore toscano sostiene poi che ci sia ‘bisogno di avere un aeroporto che sia attraente, adeguato. Poi, avete mai visto in che condizioni è la nostra Fi-Pi-Li dove si fanno i lavori? – sollecita. ‘Inoltre abbiamo bisogno di mandare avanti e di ampliare ancora i progetti della tramvia’, mentre ‘a Firenze si parla del nuovo stadio da quando io ancora ero giovane… bisogna riportare la cosa a dimensioni sobrie, giuste, realistiche’.
Insomma Rossi non vuole rompere le uova nel paniere a nessuno ma la sua short list di dubbi ci ricorda le lungaggini e il niente di fatto, dopo anni di diatribe e annunci, sull’impiantistica sportiva e l’inenarrabile novella del nuovo stadio della Fiorentina, pronto per la ‘pensione’ ancor prima di essere edificato. Altra storia l’aeroporto, su cui sono state sprecati fiumi di inchiostro e parole. Usando un gergo calcistico ‘la classica promessa non mantenuta’.
Le Olimpiadi diventano quindi sia per la politica che per chi amministra l’occasione vera di provare a rilanciare un’Italia più ‘fast-fast-fast’ come direbbe il presidente viola Rocco Commisso, con un’idea di sviluppo che utilizzi l’escamotage dei Giochi per provare ad avere una visione nuova del nostro paese, più reattivo, concreto, smart, moderno, appetibile.
I sindaci che sono un po’ gli operai della politica, sono abituati a rimboccarsi le maniche e Nardella e Merola, rieletti entrambi, si sono guadagnati la fiducia dei propri cittadini.
Adesso provano a raggiungere un altro traguardo, insieme. Avranno bisogno di uno sguardo lungimirante per centrare l’obiettivo ambizioso di questa sfida. I sogni in tasca non gli mancano, adesso conta dargli gambe e testa. Come sostiene Prodi, con un guizzo di rinnovata ambizione ‘questa è una sfida alla quale non conta partecipare ma vincere’.