E’ la Società agricola Marchesi Pancrazi di Montemurlo a vincere l’edizione 2021 di Oleum Nostrum, il concorso che celebra l’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva. La manifestazione è organizzata dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato in collaborazione con il Comune di Prato e i Comuni di Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo. L’azienda Marchesi Pancrazi, vincitrice di questa edizione, aveva già vinto anche nel 2018.
L’olio extra vergine d’oliva di Marchesi Pancrazi è prodotto dalle circa 3.000 piante sulla collina alle spalle della Villa di Bagnolo. Le varietà sono moraiolo, frantoio, leccino e pendolino.
Un grande ritorno per Prato
“Siamo contenti che il concorso sia tornato – sottolinea Dalila Mazzi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato – per un duplice motivo: da una parte per dare un segnale di ripresa dopo la sospensione dello scorso anno dovuta alla pandemia e dall’altra per continuare a celebrare le aziende del territorio che si sono impegnate nella produzione di un olio di alta qualità”.
I dieci finalisti della XVIII edizione
Ecco chi sono stati i dieci finalisti della provincia della XVIII edizione del concorso: Az. Agr. Pieve dei Medici di Edoardo Pratesi, Az. Agr. San Giorgio di Spinelli Barbara, Ditta Vangi Elena, Fattoria Verghereto Società Agricola, Mechi Roberto, Petracchi Siro, Piaggia di Vannucci Silvia, Soc. Agr. Contessa di Borgoforte, Soc. Agr. Felice Agricoltura e Soc. Agr. Marchesi Pancrazi.
I premiati del concorso
Il primo classificato, l’olio di Marchesi Pancrazi, è risultato il miglior olio: tra i partecipanti è stato quello che più si è avvicinato al modello dell’olio toscano.
Una menzione speciale è andata all’olio biologico della società agricola Felice Agricoltura di Montemurlo, arrivato secondo classificato, anche se per poco. L’azienda, nonostante le condizioni difficili, è riuscita a produrre un prodotto di qualità biologico.
Il giudizio dell’esperto
“L’annata 2021 è stata un’annata condizionata da più fattori: l’andamento climatico che ha fortemente influenzato la produzione, le gelate dei primi giorni di aprile e la siccità che poi si è presentata di luglio, agosto e settembre hanno ridotto ulteriormente la produzione – commenta l’agronomo Giuseppe Stefanacci, capo panel della commissione di assaggio – La qualità è buona, senza difetti marcati, anche se sono oli leggeri con profumi leggeri e con uno stadio evolutivo sufficientemente avanzato. Un’annata da utilizzare, sperando in un’annata 2022 migliore”.