Il centro storico di Firenze, patrimonio mondiale Unesco, cambia il piano di gestione, o meglio lo aggiorna alla luce di nuove esigenze, urgenze e sensibilità: terrà conto dei cambiamenti climatici, della residenza e del commercio nel centro storico, del sistema turistico e delle cosiddette “buffer zone” e quindi le aree della cintura metropolitana. Le linee guida sono state illustrate dall’assessore all’Urbanistica, ambiente, turismo e Piano gestione Unesco, Cecilia Del Re.
Sarà un’evoluzione verso un “sito diffuso” incentrato sul sistema delle mura, delle porte, delle torri e del fiume come elementi di collegamento fra centro storico, paesaggio e periferia. Il nuovo Piano di gestione andrà ad aggiornare quello adottato per la prima volta nel 2016 e dovrà essere approvato entro la fine del 2021.
Tra i temi che verranno discussi nel percorso che porterà all’adozione del nuovo regolamento ci saranno i progetto legati all’evoluzione del territorio – come ‘Firenze patrimonio mondiale-Museo diffuso’ -, la possibile estensione del perimetro della Core Zone con l’inclusione di San Miniato, l’attenzione a nuove tematiche come la gestione del rischio e la valutazione di impatto sul patrimonio.
“Sarà il primo Piano di gestione Unesco che si relazionerà in maniera strutturata con la Buffer Zone – ha detto l’assessore Del Re – e quindi con l’area della cintura metropolitana, che dallo scorso anno abbiamo inserito nella cartografia del regolamento urbanistico; ma sarà anche il primo aggiornamento del Piano che affronterà il tema dei cambiamenti climatici in relazione alla conservazione del sito patrimonio mondiale e allo sviluppo sostenibile incentrato sull’interesse delle nuove generazioni”.
Il percorso è partito e ora, dopo gli incontri con le diverse direzioni del Comune e il comitato di pilotaggio, è il momento del coinvolgimento della popolazione e dei diversi attori interessati “per aggiornare i progetti strategici e individuare nuove azioni da integrare e monitorare nei prossimi cinque anni”.
“Il piano Unesco dovrà agire in maniera armonica e sinergica con il nuovo Piano operativo e il futuro Piano del verde e mettere al centro la valorizzazione del patrimonio”. Importante anche la valutazione di impatto sul patrimonio per la tutela del centro storico: “È stato anche grazie alla mappatura di queste minacce che abbiamo vinto molti contenziosi al Tar – conclude Del Re – come quello sul blocco di nuove attività alimentari in centro storico o sull’eliminazione delle pedane dei dehors in alcune aree strategiche della città”.