Limiti di orario e limitazioni della mobilità tra regioni. Sono questi i due punti fermi delle nuove misure anti-Covid in vista del Natale contenute nel nuovo Dpcm, che entrerà in vigore giovedì 4 dicembre. Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà le misure in Parlamento, quindi ci sarà un dibattito alle Camere e un altro confronto con gli Enti locali, prima del Consiglio dei ministri alle 21.
“L’obiettivo del governo è piegare la curva senza un lockdown generalizzato – ha dichiarato questa mattina in Senato il ministro Speranza – l’esperienza di queste settimane ci dice che la scelta di un modello su gradi di rischio appare essere in grado di appiattire la curva del contagio senza un lockdown. La situazione pero è seria e non può essere sottovalutata. Non facciamoci illusioni, se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo.”
Divieto di spostarsi tra regioni e anche tra Comuni il 25, 26 e 1 gennaio
Secondo quanto precisato ieri dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sarà previsto il coprifuoco alle 22 anche a Natale e a Capodanno e divieto di spostamento pure tra zone gialle. Una linea del rigore per le festività, nonostante o proprio in virtù del miglioramento della curva epidemica, ribadita anche dal ministro Speranza in videoconferenza con le Regioni. Alle quali oggi arriverà una bozza del Decreto del presidente del Consiglio per un’ultima valutazione, ma che hanno visto sostanzialmente respinte le loro richieste di maggiori allentamenti.
“Dobbiamo disincentivare gli spostamenti tra regioni il 25, 26 e primo gennaio e limitare anche gli spostamenti tra comuni – ha precisato questa mattina in Senato il ministro Speranza – dobbiamo affrontare le feste con massima serietà se non vogliamo nuove chiusure a gennaio. Bisogna limitare il più possibile i contatti tra persone.”
Speranza: da gennaio prime dosi del vaccino anti-Covid
Il ministro Speranza ha anche reso noto che le prime dosi di vaccino anti-Covid potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio. “L’acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani – ha detto in Senato Speranza – è probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l’Italia ha opzioni 202 milioni di dosi.”
Le categorie da vaccinare con priorità, per primi, sono gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata “per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio” ha precisato Speranza.
Con l’aumento delle dosi si vaccineranno anche le altre categorie, “come le persone dei servizi essenziali come personale scolastico e forze dell’ordine. Nel caso poi di focolai in aree del paese, saranno destinate scorte di vaccini rispetto ai territori in difficoltà“.
Il cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate.
Per la distribuzione dei vaccini saranno coinvolte anche le forze armate. Per i vaccini che necessitano di mantenere la catena del freddo standard ci sarà un sito nazionale di stoccaggio e siti territoriali, mentre i vaccini con catena del freddo estrema saranno consegnati dalle aziende presso 300 punti vaccinali.
Come ha spiegato Speranza nella fase iniziale ci saranno vaccinazioni centralizzate presso gli ospedali o con unità mobili. “Si stima un fabbisogno di circa 20mila persone per attuare la campagna – ha dichiarato Speranza – si ricorrerà a professionalità esistenti nel paese anche con la pubblicazione di ‘invito’ per partecipare alla campagna di vaccinazione nonché a stipula di accordi con il ministero della Ricerca per contatti con le scuole di specializzazione medica.”
Nella seconda fase, con l’ampliarsi della campagna saranno coinvolti ambulatori vaccinali, medici di famiglia, sanità militare. “Inoltre si sta predisponendo un sistema informativo efficiente con interfacce regionali e ci sarà una sorveglianza immunologica sulla sicurezza dei vaccini monitorando eventuali eventi avversi – ha sottolineato Speranza – le attività di sorveglianza saranno organizzate accuratamente e l’Aifa , oltre alla farmacovigilanza, promuoverà alcuni studi indipendenti sui vaccini Covid e si doterà di un comitato scientifico per la campagna vaccinale.”
Misure più restrittive per le festività
Si tratta in primo luogo di prorogare le misure oggi in atto, a cominciare dal sistema delle zone, e poi di prevedere specifici provvedimenti restrittivi per Natale, che potrebbero essere in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. Non è escluso che le date varino: potrebbero iniziare il 19 o 20 e finire qualche giorno dopo l’Epifania. Ma una decisione verrà presa solo oggi, dopo il confronto con Camere e Regioni.
Non solo: potrebbe esserci un apposito decreto legge sul Natale ad affiancare il prossimo Dpcm. Uno strumento di rango superiore, più adatto – viene sottolineato – a dare copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali previste per le festività: in particolare, per le deroghe alla mobilità tra regioni.
Il premier starebbe valutando l’ipotesi che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari. Sull’ampiezza delle deroghe – e quindi del numero delle persone in viaggio – sembrano confrontarsi la linea più dura di Boccia e Speranza e quella più soft del premier
Conte vuole ampliare le lezioni in presenza
Altro punto importante, Giuseppe Conte vorrebbe dare un segnale positivo ampliando la percentuale di studenti in classe già dal 14 dicembre: dunque, non una vera e propria riapertura, ma un ridimensionamento della didattica a distanza. L’ipotesi deve essere ancora sottoposta al vaglio del Comitato tecnico scientifico (Cts).
“Arrivati a questo punto deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra – sottolinea il coordinatore del Cts Agostino Miozzo – o facciamo così o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile che non si limiterà al Coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d’infarto o a causa di un incidente perché non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili”.
“Un Natale sobrio e tranquillo – prosegue Miozzo – è l’unico modo perché sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest’anno non si può fare. Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di Natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà”.
Stop agli impianti sciistici, in sospeso le misure sugli hotel
Restano in sospeso anche le misure che impattano sul settore delle vacanze invernali. Pressoché sicuro il divieto di riaprire gli impianti sciistici, bisognerà decidere sulla proibizione di raggiungere le seconde case o gli hotel in montagna. Sulla chiusura di questi ultimi lo stesso Conte avrebbe detto che presenta problemi.
Il nuovo dpcm potrebbe inoltre fermare le crociere nelle festività natalizie, ma una decisione finale non è ancora stata presa.