Che non sarebbero stati mesi facili già lo sapeva il giorno in cui è stato eletto. Del resto le votazioni regionali erano slittate proprio a causa della pandemia. Eugenio Giani, governatore della Toscana, era ben consapevole che la prima e più grande eredità lasciatagli dal suo predecessore era la difficile gestione dell’emergenza sanitaria. Un fatto che non ha precedenti nella storia recente e che ha ferito e condizionato ogni ambito della vita sociale, economica e politica della regione. La sfida, ora, è duplice: lasciarci il virus alle spalle e intervenire con progetti concreti per la ripresa – anche se forse sarebbe più opportuno parlare di “rinascita” – della Toscana. È questo, in estrema sintesi, il contenuto del messaggio che il presidente Giani ha voluto abbinare ai tradizionali auguri di buone feste.
Il giornalismo
L’anomalia di questa stagione inedita è evidente anche dall’atipicità di certi contesti istituzionali. Anche la tradizionale conferenza stampa organizzata alla vigilia di Natale a ben guardare non ha nulla di tradizionale. Nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati tutti indossano la mascherina, presidente compreso. Alcuni giornalisti sono in presenza, gli altri collegati via zoom. Ormai è questa la normalità. Ed è proprio ai giornalisti che Eugenio Giani rivolge le sue prime parole per ringraziarli “della correttezza e della professionalità dimostrate in questi primi due mesi di mandato”. Al suo fianco c’è il presidente Assostampa Toscana, Sandro Bennucci, che si augura un bando per l’editoria locale “in profonda crisi”. Collegato via web c’è invece Carlo Bartoli, presidente dell’ordine dei giornalisti della Toscana, che alza l’asticella accennando ai temi più caldi di un settore che, come tanti altri, ha diversi problemi da risolvere (equo compenso, querele “temerarie” e un istituto nazionale di previdenza che traballa).
La lotta al Covid
Ovviamente, come spesso capita in questi periodi di festività, è tempo di bilanci. E imprescindibile è il riferimento al coronavirus e ai suoi effetti sulla Toscana. “Sono felice per come stanno andando le cose” confessa Giani. “Ho notato ovunque un grande senso di responsabilità da parte dei cittadini. Vedo una Toscana virtuosa. Qua ci sono persone rispettose delle regole. Ormai tutti indossano le mascherine e si attengono alle raccomandazioni sui corretti comportamenti. Siamo arrivati a essere zona gialla, proseguiamo così…”. E poi il governatore aggiunge: “Con orgoglio posso confermarvi che sono in arrivo i primi vaccini”. Già, i vaccini. Il giorno di Santo Stefano il presidente sarà a Careggi ad accogliere il veicolo con le 620 dosi annunciate. Arriverà scortato dall’esercito. “Le dosi saranno poi smistate nelle dodici postazioni ospedaliere individuate, cui si aggiunge una tredicesima: la residenze sanitarie assistenziali Montedomini, a Firenze”. I 12 ospedali toscani individuati per l’avvio della campagna vaccinale, in programma il 27 dicembre, sono Aou Careggi, ospedale nuovo San Giovanni di Dio (Firenze), San Iacopo (Pistoia), Santo Stefano (Prato), San Giuseppe (Empoli), Aou Pisana, ospedale di Livorno, presidio ospedaliero San Luca (Lucca), ospedale delle Apuane (Massa), Aou Senese, San Donato (Arezzo) e ospedale della Misericordia di Grosseto, cui si aggiunge la Rsa Montedomini.
Dai vaccini al Recovery fund
A Natale Giani farà visita ai volontari di protezione civile, nella sala operativa regionale di via di Novoli, a Firenze. Il giorno dopo sarà appunto a Careggi per accogliere l’arrivo dei primi vaccini. Ma una cosa è certa: per lui non ci sarà alcuna iniezione. “A ciascuna struttura individuata saranno consegnati una quarantina di dosi” spiega Giani. “Io? No, non mi vaccinerò. Non ora, almeno. Non sarebbe giusto. Lo farò sicuramente, ma non con questa prima mandata di dosi. La priorità è quella di vaccinare chi è in prima linea, a cominciare dal personale sanitario”. Difficile dargli torto. “Questa non è solo un’emergenza sanitaria, ma anche economica” ha concluso Giani. “Vorrei che i nuovi progetti si accompagnino la ripresa vitale del nostro territorio”. E nel dire questo il presidente della Toscana parla delle inaugurazioni ormai prossime dei nuovi padiglioni destinati alla cura dei pazienti positivi al Covid, di come il consiglio regionale abbia lavorato bene arrivando alla votazione del bilancio (la sua prima “manovra”) e di come le opportunità offerte dal Recovery fund possano impegnare la Regione in progetti specifici che andranno a coinvolgere temi sensibili come innovazione, connettività, ambiente, rifiuti, infrastrutture e molto altro. Ma ormai è arrivato il momento dei saluti. E gli auguri si ripetono ancora una volta. “Auguri presidente”. “Auguri a voi e alle vostre famiglie”. E che per tutti sia davvero il momento di un nuovo inizio. Anzi, di una rinascita.