Firenze aderisce a “No Women No Panel – Senza donne non se ne parla”, la campagna europea lanciata dalla Rai per promuovere una partecipazione bilanciata e plurale di donne e uomini negli eventi di comunicazione. Oggi l’Università di Firenze e i 41 comuni della Città Metropolitana hanno firmato con la Rai un protocollo d’intesa della durata triennale che ha l’obiettivo di garantire e diffondere modelli e messaggi comunicativi garantendo parità di accesso e intervento negli spazi formativi di comunicazione, rispetto della dignità personale, culturale e professionale della donna, e di valorizzare una rappresentazione reale e non stereotipata della molteplicità dei ruoli assunti dalle donne nella società.
L’intesa è stata siglata oggi in Palazzo Medici Riccardi dal sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella, dalla presidente della Rai Marinella Soldi e dalla rettrice Alessandra Petrucci. In occasione della firma del protocollo si è svolto il convegno “La misura della democrazia paritaria: quando le donne contano”.
“Le pari opportunità non sono uno slogan ma un’educazione al rispetto e alla promozione di tutti e tutte nella vita civica, familiare e professionale – ha sottolineato il sindaco Nardella – anche a questo scopo è importante l’attenzione ai numeri e alla presenza femminile nei confronti e nei dibattiti: l’intesa che firmiamo con la Rai e con l’Università ha un grande valore perché va in questa direzione e concretizza un orientamento preciso e verificabile”.
L’impegno dell’Università di Firenze per l’equilibrio di genere
L’Università di Firenze, che già ha adottato delle linee guida per l’equilibrio di genere negli eventi organizzati dall’Ateneo, aderisce al protocollo impegnandosi a raccogliere e condividere con la Rai i dati relativi alle proprie iniziative di comunicazione e disseminazione scientifica.
“Le storie delle donne hanno fatto la storia del nostro Paese – ha spiegato la rettrice, Alessandra Petrucci – le donne hanno costruito il volto di chi siamo oggi e gettano le basi per disegnare il nostro progetto di futuro. Qualunque circostanza che non consenta, direttamente o indirettamente, di dar voce alle donne inibisce lo stesso sviluppo del Paese e tacita una dialettica, che, sola, è garanzia di democrazia e di crescita, ma la parità di genere non si deve elargire o concedere, bensì deve essere costruita, passo dopo passo, conquista dopo conquista, riconoscimento dopo riconoscimento. In un sistema politico democratico, la parità di genere deve essere elemento strutturale e, per questo, è assunta come obiettivo strategico del Next Generation EU e di tutte le attività del nostro Ateneo, intesa come un investimento e non come un atto di giustizia sociale”.