Due persone paraplegiche a causa di lesioni al midollo spinale sono riuscite a camminare grazie a una nuova tecnica di neurostimolazione messa a punto dai bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con un team di ricercatori e medici dell’Ospedale San Raffaele di Milano e dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
Il successo si deve alla ricerca coordinata da Silvestro Micera, del Politecnico di Losanna (Epfl) e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e da Pietro Mortini, dell’ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele. Descritta sulla rivista Science Translational Medicine, la tecnica consiste nell’impianto un neurostimolatore midollare con la doppia funzione di stimolare le funzioni motorie e ridurre la spasticità muscolare. I ricercatori prevedono a breve sperimentazioni su altri pazienti.
Come funziona il dispositivo innovativo
La ricerca si è concentrata sui primi due pazienti con lesioni incomplete al midollo spinale, che nel 2023, grazie all’impianto del neurostimolatore midollare hanno recuperato le funzioni motorie. Si tratta di un dispositivo adottato da tempo per altri scopi, come il controllo del dolore, ma in questa sperimentazione è stato utilizzato per modulare i segnali elettrici in modo da interferire con quelli che provocano spasmi e contrazioni. Parallelamente il neurostimolatore ha inviato anche i segnali elettrici per stimolare la corretta attività muscolare.
Questa soluzione è poi stata messa alla prova con la sperimentazione su due persone paraplegiche ottenendo risultati più che soddisfacenti: entrambe hanno potuto camminare e una ha percorso 175 metri senza necessità di stimolazione attiva.
“Il protocollo di stimolazione spinale sviluppato e testato in questo studio rappresenta un significativo esempio delle straordinarie potenzialità della neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione. Questo primo risultato, frutto della preziosa collaborazione con i colleghi del San Raffaele, pone le basi per lo sviluppo futuro di nuove soluzioni tecnologiche, mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie e a potenziare le opportunità terapeutiche disponibili” spiega il professor Micera.
Altri otto pazienti in cura con il neurostimolatore
“Ad oggi i pazienti trattati con il neurostimolatore sono otto – aggiunge Pietro Mortini – questa è una procedura chirurgica sicura ed efficace che offre una nuova prospettiva nel trattamento dei pazienti con gravi danni al midollo spinale. La combinazione di tecnologie avanzate e approcci personalizzati alla riabilitazione offre nuove prospettive per il recupero motorio,rivoluzionando il trattamento delle lesioni spinali, riducendo gli effetti collaterali associati alle terapie farmacologiche e chirurgiche attualmente disponibili” aggiunge Pietro Mortini.
L’esperto sottolinea inoltre come la combinazione di tecnologie avanzate e approcci personalizzati alla riabilitazione riduce gli effetti collaterali associati alle terapie farmacologiche e chirurgiche
attualmente disponibili e che a breve le sperimentazioni saranno estese a un maggior numero di pazienti.