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Nello spazio OCA sulle montagne pistoiesi arriva la mostra “Love letter” di Pascale Marthine Tayou

Presto sarà ultimato anche un percorso ad anello con opere di artisti internazionali che seguiranno il fil rouge del rapporto tra l’uomo e la natura

Sull’Appenino pistoiese in località San Marcello Piteglio riapre per il periodo estivo un luogo di arte e di cultura: OCA Oasy Contemporary Art and Architecture, all’interno dell’Oasi Dynamo.

Si tratta di una galleria, sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller, a cui si accede solo a piedi, dopo una camminata nel bosco di circa 30 minuti.

Qui in uno spazio espositivo ricavato da un ex stalla i visitatori potranno fruire di una mostra di arte contemporanea, e, presto, di un percorso all’aperto, con installazioni ambientali di artisti ed architetti.

OCA propone al visitatore un mondo nuovo, da scoprire e vivere insieme, in cui l’uomo e ciò che crea convivono con l’ambiente e vi interagiscono costantemente.

Quest’anno OCA inaugura l’estate con “Love Letter” una grande mostra dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou, la cui ricerca è incentrata da sempre sull’ambiente, organizzata in collaborazione con Galleria Continua e curata da Marco Bazzini e Emanuele Montibeller.

Nel frattempo, sotto la direzione dell’architetto Roberto Castellani dello studio ss67architetti, nel parco fervono i preparativi per arricchire il percorso con le installazioni di Alejandro Aravena, Stefano Boeri, Michele De Lucchi con Mariangela Gualtieri, fuse*, Kengo Kuma, Davide Quayola, Diana Scherer, Matteo Thun, Edoardo Tresoldi.

Il percorso, ad anello, partirà dallo spazio espositivo e durerà circa due ore. Le opere, molto diverse fra loro per stile, dimensione e materiali utilizzati, seguono però tutte il fil rouge di indagare il rapporto tra l’uomo e la natura.

Le prime installazioni ad inaugurare, l’estate prossima, saranno il Dynamo Pavillion dell’architetto giapponese Kengo Kuma; Il cerchio della partenza e dell’arrivo, una grande opera firmata a quattro mani dall’architetto Michele De Lucchi e dalla poetessa Mariangela Gualtieri; l’installazione dell’architetto cileno Alejandro Aravena; l’Omaggio a Jeorge Bergoglio di Matteo Thun e Oberton di Stefano Boeri.

Pascale Marthine Tayou, Poupée Pascale (Hybridation) 2023

Pascale Marthine Tayou “Love Letter”

Dal 30 giugno al 3 novembre 2024, lo spazio OCA ospita la mostra Love Letter di Pascale Marthine Tayou, organizzata in collaborazione con Galleria Continua, per la cura di Marco Bazzini e Emanuele Montibeller.

Tayou descrive sé stesso come un “produttore”, non un artista, concepisce un’arte senza confini e norme, come il mondo.

Nato nel 1966 in Cameroun, Tayou ha sviluppato un linguaggio artistico che si nutre delle proprie radici culturali, ma anche dei tanti viaggi fatti.

In uno scambio continuo tra arte e vita ha deciso nei primi anni Novanta di cambiare il proprio nome in Pascale Marthine, entrambi tipicamente femminili, cosciente della mutevolezza e non staticità dell’identità personale.

Da sempre interessato alle problematiche ambientali, come l’inquinamento del pianeta e il conseguente esaurimento delle risorse, Tayou utilizza materiali comuni, per lo più di riciclo, e dà vita ad opere che vogliono far riflettere sulla convivenza tra l’uomo e la natura.

Ad OCA il visitatore si trova davanti a sculture, manufatti, oggetti ed energie di vario tipo.

Il linguaggio di Tayou è basato su archetipi, oggetti realizzati o trovati, che fanno riferimento sia alla maestria dell’artigianato sia ai resti di una società dei consumi.

Esempi in mostra di questo linguaggio sono i Poupée Pascale o i Bantu Towels, due iconici corpi di opere che richiamano l’attenzione su un processo basato sull’arricchimento culturale e l’ibridazione.

Alle pareti, i grandi affreschi colorati e le Colorful Stones, 2019, raccontano di viaggi e degli effetti della globalizzazione da cui nessuno può considerarsi al sicuro.

Tra le altre opere presenti, anche uno dei suoi lavori più rappresentativi, Plastic Bags, 2001-24, una scultura monumentale realizzata con sacchetti di plastica, simbolo del consumismo e dell’inquinamento prodotto dalle nostre società.

Pascale Marthine Tayou, Bantu Towel E, 2021

 

Informazioni sull’evento:

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