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Nel giorno del centenario dalla morte di Giacomo Puccini, il Maggio lo ricorda con un concerto

Venerdì 29 novembre 2024 a Firenze una serata di grande musica dedicata dedica a Giacomo Puccini, verranno eseguite le sue composizioni nel giorno che segna i 100 anni dalla sua morte

Maggio Musicale Fiorentino - © Michele Monasta

Venerdì 29 novembre 2024, alle ore 20, il Teatro del Maggio di Firenze dedica a Giacomo Puccini una serata speciale in cui verranno eseguite le sue composizioni nel giorno che segna i 100 anni dalla sua morte, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre del 1924.

Sul podio della Sala Grande, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il maestro Francesco Lanzillotta, che sarà poi di ritorno in Teatro nel volgere di poche settimane per il dittico Mavra/Gianni Schicchi in cartellone – sempre in Sala Grande – dal 15 al 22 dicembre prossimo.

La drammaturgia dello spettacolo è curata dal musicologo e scrittore Alberto Mattioli; il baritono Alfonso Antoniozzi interpreta Giacomo Puccini stesso. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Il programma della serata

Il programma sarà interamente dedicato alle musiche di Puccini che comprende sia alcuni estratti dalle sue più celebri opere sia alcune pagine sinfoniche di rara esecuzione.

Il concerto si aprirà con Crisantemi, un brano giovanile che, come raccontato dal compositore stesso in una lettera del febbraio 1890 al fratello minore Michele, Puccini scrisse “In una notte, per la morte di Amedeo d’Aosta”, avvenuta il 18 gennaio precedente.

Il concerto continua con il Preludio a orchestra in mi minore: fu completato nell’ agosto del 1876, a Lucca; ‘riscoperto’ a partire dagli anni settanta del XX secolo, il Preludio è rapidamente entrato nei repertori sinfonici, con la direzione di maestri prestigiosi.

Il Preludio sinfonico in la maggiore, che segue, fu composto nell’estate del 1882 come saggio al Conservatorio di Milano e – sempre al Conservatorio – fu eseguito per la prima volta il 15 luglio dello stesso anno.

Il programma continua con il Capriccio sinfonico, che venne eseguito per la prima volta dall’Orchestra del Conservatorio di Milano nel luglio 1883: non solo ebbe un grandissimo successo di pubblico e di critica, ma “rivelò” Puccini alla Milano intellettuale, colta e scapigliata.

Il grande successo del Capriccio fu una delle ragioni per cui fu organizzata un’esecuzione privata delle Willis, che nel volgere di breve tempo diventerà Le Villi, opera-ballo in due atti su libretto di Ferdinando Fontana, composta nel secondo semestre del 1883 e rappresentata per la prima volta il 31 maggio 1884 al “Teatro dal Verme” di Milano e da cui è preso l’estratto che segue in locandina, ossia Tregenda.

Il felice esito conseguito da Le Villi indusse l’editore Giulio Ricordi a commissionare a Puccini una seconda opera: la scelta ricadde su Edgar, su libretto del poeta scapigliato Ferdinando Fontana e liberamente ispirato al dramma in versi di Alfred de Musset “La coupe et les lèvres”: la composizione durò ben quattro anni e il nuovo lavoro vide la luce nell’aprile del 1889 alla Scala di Milano.

Proprio da Edgar è estratto il Preludio del III atto, che precede in cartellone due fra i più celebri estratti da altrettante delle opere più famose del catalogo pucciniano: prima l’Intermezzo del III atto della Manon Lescaut, ispirata al romanzo dell’abate Antoine François Prévost “Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut” e composta fra l’estate del 1889 e l’ottobre del 1892; poi il celeberrimo Coro a bocca chiusa, tratto dal II atto di Madama Butterfly.

L’Intermezzo di Suor Angelica, la seconda opera del Trittico pucciniano, precede il pezzo conclusivo del concerto, ossia l’Inno a Roma: fu composto da Puccini ma soltanto nella versione per canto e piano fra mille dubbi e fatiche; addirittura il compositore stesso confessò all’amico Guido Vandini: “Sto impazzendo a fare l’Inno a Roma!”.

Nonostante questo la prima esecuzione ebbe luogo allo stadio Nazionale di Roma nel giugno 1919, alla presenza di Umberto, principe di Piemonte, e delle sue sorelle Jolanda e Mafalda, dove ottenne un grandissimo successo.

Giacomo Puccini

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