Sileno Cheloni è uno dei più famosi “nasi” italiani, ha lavorato per brand del calibro di Gucci, Richard Ginori, Lamborghini, Roberto Cavalli e ha creato essenze per Papa Francesco, l’attrice Helen Mirren e l’astronauta Anna Lee Fisher.
Nel cuore di Firenze, lungo via di San Niccolò, si trova il suo archivio personale che contiene oltre duemila essenze rare e materie prime naturali, raccolte durante i suoi viaggi in Oriente e Occidente, in una ricerca che non si interrompe mai.
Originario di Lucca, Sileno da giovane ha frequentato la scuola di design con specializzazione in fotografia, vivendo sia in Spagna che in Gran Bretagna. Nell’isola di Cipro scopre il laboratorio di un profumiere e lì scatta qualcosa.
Sileno Cheloni decide così di aprire il suo laboratorio per dedicarsi alla creazione di profumi alchemici personali, attraverso quello che tecnicamente si chiama ‘Organo’, ovvero un insieme di ampolle e contenitori con essenze pure, una vera e propria “biblioteca olfattiva” che fornisce l’inizio per ogni nuova creazione.
La creazione di un profumo personalizzato: una viaggio alla scoperta di se stessi
Il Maestro Sileno Cheloni offre un’esperienza unica, accoglie il suo ospite nel suo atelier privato per la creazione di un profumo personalizzato.
L’incontro prevede la creazione di una fragranza su misura per la personalità, il gusto e olfattive dell’ospite attraverso la selezione e la successiva combinazione tra le essenze raccolte dal Maestro.
Ogni fragranza di Sileno Cheloni diventa così una cerimonia di riscoperta di sé, in un viaggio di esplorazione interiore.
Ecco la nostra intervista a Sileno Cheloni
Come si diventa maestro profumiere?
Ci sono molte scuole in Francia, io però ho imparato da un Profumiere sull’isola di Cipro. L’approccio scolastico porta a lavorare per aziende multinazionali che preparano a essere un pezzo di un ingranaggio molto grande, un approccio più tecnico meno creativo. Se impari da “ragazzo di bottega” come ho fatto io, apprendi le tecniche ma poi te la devi cavare da solo. Il mio è un lavoro artistico, artigianale, una mia esplorazione personale.
Quali sono gli ingredienti principali per creare un profumo? Cosa deve avere un profumo per essere chiamato tale?
Un profumo è una mistura di materie prime profumate che possono essere oli essenziali o resine. Un elemento da solo è un odore, due elementi uniti sono già un profumo, da due a cento si creano sfaccettature e profumi più complessi. Un profumo può contenere anche 50 materie prime.
So che per creare un profumo si usano distillati dai fiori ma anche sostanze che provengono dal regno animale come i muschi, elementi un po’ misteriosi
Sono essenze difficili da reperire e difficili da usare, odori abbastanza intensi, corposi, a volte anche sgradevoli. Serve un equilibrio molto fine perchè usati in quantità giusta danno una profondità, una persistenza, un senso di profondità al profumo. Basta eccedere un attimo e rovini il profumo. Il muschio è un fissatore bisogna poi crearci sopra una serie di profumi e essenze gradevoli, sotto a cui resta l’odore dell’animale.
Utilizza essenze legate alla Toscana?
Sì, mi diverto a usare l’iris e le rose, sono essenze che si identificano con Firenze. Però quello che fa parte di me e della mia storia personale è l’orto italiano, toscano. Gli odori del basilico, della foglia del pomodoro, del rosmarino. Sono cose apparentemente molto semplici e alla portata di tutti ma se le racchiudessimo tutte in un profumo darebbero proprio l’idea della Toscana. Noi che viviamo qua non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati. Ognuno di noi se esce un attimo dal centro di Firenze trova gli orti, le piante aromatiche, in altri luoghi nel mondo non è così, neanche in Francia per esempio, è una cosa tecnicamente italiana, toscana.
Quello che fa parte di me e della mia storia personale è l’orto toscano: gli odori del basilico, della foglia del pomodoro, del rosmarino. Se li racchiudessimo tutti in un profumo darebbero proprio l’idea della Toscana
Nel suo atelier è possibile fare un’esperienza unica, si crea dal nulla un profumo personalizzato. Che cos’ha di speciale questo procedimento, come mai è così ricercato?
Ho creato la possibilità di fare questa esperienza perchè è stata anche la mia esperienza personale, quella che mi ha portato nel mondo della profumeria. Mi ricordo ancora oggi il mio primo profumo. Prima ho cercato delle materie prime, poi le ho portate a casa, mi sono fatto spazio nella mia lavanderia e ho messo su un piccolo laboratorio. Il momento in cui ho creato il primo profumo per me è stato rivelatore, è allora che ho capito che volevo fare questo mestiere. L’emozione che ho provato, per me è stata così forte che ho voluto condividerla con le altre persone. Così ho creato il “profumoir” un “organo” tramite il quale si impartisce una vera e propria lezione all’ospite che viene guidato a creare da solo il proprio profumo. Quando riesco a soddisfare un cliente, per me è la cosa più bella.
Lei ha detto che il profumo è una porta per l’anima
Scientificamente il profumo è connessione, ti connette con te stesso, i tuoi ricordi, le tue memorie, la tua intimità, quello che hai vissuto anche inconsciamente. E’ per quello che spesso chi viene a creare il suo profumo da me si commuove. Il profumo è una cosa intima, ha a che vedere con chi sei veramente. Se impari ad usarlo diventa uno strumento, come tanti altri nella vita, che puoi avere a tua disposizione per rilassarti, ritrovarti, piacerti.
C’è un profumo o anche solo un odore a cui lei è particolarmente legato?
Il mio maestro una volta mi disse che io ero un profumiere perchè amavo tutti gli odori e in effetti era vero. Io andavo a cercare anche gli odori più sgradevoli nel tentativo di capirli. Navigando tra queste cose ho eletto la mia preferita che è la rosa, me la porto sempre con me, è una mia compagna di vita.