Il cocktail per eccellenza nel mondo della mixology è nato nel 1919 a Firenze. Una creatura del conte Camillo Negroni e di un barman Fosco Scarselli pronto ad assecondare le richieste del nobile globetrotter. Fu così che al posto della soda venne all’Americano del conte venne aggiunto il gin in parte uguali con vermouth rosso e Campari. Ed era nato il Negroni: un mito tricolore, dal colore rosso intenso che è oggi è il simbolo dell’aperitivo all’italiana.
Un’istituzione che per il dodicesimo anno ha una settimana tutta per sé: la Negroni Week si tiene da lunedì 16 settembre a domenica 22 settembre. Aderiscono centinaia e centinaia di bar, locali e ristoranti in giro per il mondo. Come ogni anno l’iniziativa di Campari e di Imbibe, la guida alla cultura degli spirits, promuove la conoscenza del Negroni riconosciuto ufficialmente dall’IBA (International Bartenders Association).
Campari e Imbibe si uniscono pure per sostenere Slow Food, movimento mondiale per una cultura di cibo, bevande e hospitality equa e sostenibile. I soldi raccolti, in 12 anni sono stati oltre 5 i milioni in beneficenza, saranno destinati a sostenibilità, istruzione, equità e diversità.
A Firenze, tra gli appuntamenti in programma, il pluripremiato No.3 London Dry Gin ha stilato un vademecum su come gustarlo al meglio. Mercoledì 24 settembre al bar Giacosa di Firenze, appuntamento dalle 18.30 alle 21.30 con i barman Kristijonas Bazys e Mirko Furci dello Scarfes di Londra (uno dei 50 World’s Best Bars) insieme ai colleghi fiorentini Mirko Maurello e Luca Manni. Sarà proposta una speciale drink list a base di No.3 Gin con quattro cocktail ideati appositamente per la serata: Silk Sonic, Zingy Stardust, Morning Routine e Pinky Promise.
Le varianti del Negroni
Il Negroni nasce di fatto come twist dell’Americano, cocktail molto apprezzato dal conte Camillo se non fosse stato per la soda. Ecco perché chiese di sostituirla con il gin. All’inizio il nuovo cocktail venne chiamato “Americano alla moda del conte Negroni” e solo in seguito prese il nome del nobile fiorentino.
Nel corso degli anni si sono aggiunte molte varianti. Nel 1950 Giovanni Raimondo all’hotel Excelsior serviva il Cardinale. Nel 1972 al Bar Basso di Milano viene battezzato il Negroni Sbagliato. Tutto nasce dall’errore del bartender Mirko Stocchetto che versò dello spumante brut al posto del Gin.
Ma ci sono pure il Negroski con la vodka al posto del gin, il Boulevardier con il whisky al posto del gin. Insomma le declinazioni si sprecano a dimostrazione di quanto il cocktail sia popolare nel mondo.
Un’esperienza immersiva con il Negroni
A Firenze dal 16 al 30 settembre scocca l’ora della Negroni Room Experience all’angolo tra via Giuseppe Galliano e Via Vincenzo Bellini a Firenze. La prima esperienza immersiva dedicata al cocktail con abbinamenti tra food, drink e l’esposizione delle opere storiche della Galleria Campari. Ci saranno contributi di Giunti Editore.
A collaborare all’evento quattro cocktail bar fiorentini: dal 17 al 20 il Santa Cocktail Club di piazza Santa Maria Novella, dal 21 al 24 Giacosa 1815; dal 25 al 27 il Rifrullo brunch, bistrot e cocktail bar nel cuore dell’Oltrarno e per finire dal 28 al 30 Salotto Negroni di Certaldo.