Nel mese di agosto resteranno aperti almeno otto su dieci pubblici esercizi a Firenze, con una differenza tra centro storico e periferie, dove le chiusure dovrebbero essere maggiori visto il calo di residenti e lavoratori e il minor impatto dei turisti. I dati sono della Confcommercio di Firenze, raccolti grazie ad un’indagine sul territorio.
A scegliere di rimanere aperti sono in particolar modo i ristoranti: nove su dieci, contro sette bar su dieci. Il picco di chiusure dovrebbe essere confermato nella settimana di Ferragosto.
“La tendenza dell’estate 2019 è simile a quella del 2018 – sottolinea il presidente provinciale di Confcommercio Aldo Cursano -, ma restare aperti anche ad agosto per tanti operatori sta diventando ormai più una necessità che una scelta imprenditoriale. I conti da pagare sono tanti, a settembre poi ci aspetta il salasso delle tasse. Logico che chi può programmare la turnazione dei propri dipendenti cerca di restare aperto per non perdere gli incassi del mese e poter onorare le spese”.
Per Cursano, “i pubblici esercizi in centro sono più motivati a proseguire il lavoro, nella speranza di intercettare i turisti. Nelle periferie, invece, ai bar e ristoranti legati alla presenza di fabbriche e uffici conviene naturalmente chiudere approfittando del calo di clienti per dare le ferie al personale. Resteranno garantiti i servizi essenziali”. “La città resta comunque viva e vitale – osserva ancora -. Nel fine settimana forse si può svuotare un po’ di più, ma dal lunedì al venerdì di gente in giro se ne vede ancora. Segno chiaro che il vecchio modello delle ferie di massa nello stesso periodo è finito”.