È un bilancio fatto di luci e ombre, quello tracciato da Confartigianato Firenze al termine del primo giorno di riapertura dei negozi. Il movimento c’è stato, ma ancora molto contenuto.
Qualche acquisto è stato effettuato, ma pesa soprattutto l’assenza dei turisti. Secondo una stima, gli incassi realizzati in questa prima giornata sono stati, in media, più bassi del 60% rispetto a quelli ante Covid-19.
Positivo l’esordio di parrucchieri ed estetiste. Per queste ultime, in particolare, sono fioccate le richieste di appuntamenti. La maggior parte degli esercizi aveva già effettuato le sanificazioni e predisposto le dotazioni di lavoro.
Qualche difficoltà in più per i parrucchieri, che si stanno riorganizzando per rispettare le misure di prevenzione e di sicurezza: le richieste, comunque, non sono mancate soprattutto per chi ha saputo mantenere i contatti con i propri clienti attraverso i social.
Pochi avventori e qualche difficoltà nel gestire l’accesso scaglionato per i bar, soprattutto per quelli più piccoli e periferici. Secondo Confartigianato in un alcuni bar non è entrato nessuno, mentre altri hanno ottenuto risultati soddisfacenti. Buona, invece, l’attenzione della clientela al rispetto delle nuove regole.
La situazione più critica rimane quella del commercio al dettaglio che ha registrato qualche movimento e tanta curiosità. Molti commercianti hanno ricevuto telefonate di “in bocca al lupo” e una coppia ha ordinato in gioielleria delle fedi nuziali. Tuttavia, secondo Confartigianato, gli acquisti sono stati scarsi.
«Non si può certo parlare di ripresa, mi è sembrato piuttosto un primo giorno di scuola: caotico» ha detto Jacopo Ferretti, segretario generale Confartigianato Firenze. «Le attività hanno riaperto e si stanno organizzando, ma ci sono situazioni molto differenziati. Per qualcuno il bilancio è soddisfacente, ma in tanti ci hanno raccontato di negozi e botteghe vuote. È perché dopo il lockdown non c’è più l’abitudine a uscire, ad andare a fare acquisti. Mancano le persone e, soprattutto, mancano i turisti. Anche nei settori dove i segnali sono stati positivi, come le estetiste e i parrucchieri, ancora ci sono molte incertezze su regole e prescrizioni».