A 36 ore di distanza dall’incidente della nave cargo Guang Rong, che a causa delle condizioni marine avverse si è incagliata martedì sera contro il pontile di Marina di Massa, ieri sono state installate le panne protettive intorno al mercantile, in modo da contenere gli effetti di un eventuale sversamento di carburante.
L’impegno per la ricostruzione
Al momento comunque non risultano tracce di rilasci in mare, come ha spiegato ieri il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha svolto un lungo sopralluogo a Marina di Massa insieme all’assessora all’ambiente regionale Monia Monni, al prefetto, Arpat e tutti i soggetti coinvolti.
“Sono state predisposte le panne protettive per delimitare l’eventuale fuoriuscita e le condizioni di sicurezza; domattina saranno rafforzate con una seconda circonferenza di panne – ha detto Giani – allo stato attuale tutto lascia pensare che non vi siano fuoriuscite perché le cisterne non sono state alterate nell’urto; dopo che sarà tolto il gasolio dalle cisterne la nave sarà più leggera e potenzialmente in grado di essere rimossa”.
“Trasformeremo in positivo questo evento calamitoso impegnandoci fin da subito in una rapida costruzione del pontile, così identitario per la città di Massa – ha aggiunto Giani – la Regione sarà vicino al Comune e alla Prefettura nello sviluppo dei lavori perché il ripristino dei luoghi è un’esigenza fondamentale per il futuro”.
Nessun sversamento di carburante in mare
Le parole di Giani arrivano dopo che Arpat ha effettuato i campionamenti nell’area. Per l’Agenzia regionale per la protezione ambientale “allo stato attuale, non ci sono segnalazioni di rilasci significativi di sostanze inquinanti dalla nave nell’area interessata”.
L’assessora Monni ha spiegato che “i soggetti incaricati dall’armatore stanno posizionando due tipi di panne, quella più vicina alla nave, capace di trattenere le quantità di carburante eventualmente rilasciate e una più esterna che ha una forte capacità di contenimento. Sono stati individuati quattro punti intorno alla nave e ulteriori due punti più vicini alla riva, su cui sono stati effettuati i campionamenti chimici e biologici finalizzati a conoscere anche lo stato biologico delle acque, al fine di monitorare l’evoluzione delle matrici ambientali durante le fasi di rimozione del relitto.”