E’ pragmatico il sindaco di Firenze Dario Nardella sulle richieste da presentare al governo ed all’Europa per far ripartire il turismo. Cosa serve? Quali strumenti mettere in campo? Secondo il primo cittadino c’è un’urgenza che sovrasta il resto ovvero il “green pass”, primo requisito d’accesso per consentire non solo la ripresa del turismo europeo ma anche di quello internazionale, tanto caro alle città d’arte come Firenze.
Nardella ne parlato quest’oggi, nel corso della presentazione della campagna di promozione dedicata alla stessa Firenze, in sinergia con la Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana, insieme a Destination Florence Convention & Visitors Bureau. Campagna che ruota intorno al claim “Firenze, come non l’hai mai vista”, un viaggio alla scoperta o alla riscoperta di una delle mete più desiderate al mondo.
Sindaco, Firenze è pronta a ripartire. Cosa chiede al Governo? Cosa serve per il rilancio delle città d’arte?
“Ho visto il presidente Draghi abbastanza determinato nella ragionevolezza del percorso che lui ha tracciato sulle aperture. L’Italia non può perdere il treno del turismo perché abbiamo già pagato un prezzo altissimo in un settore che vale il 14% del PIL del Paese. In Toscana e a Firenze poi vale anche di più: per non perdere questo treno dobbiamo essere chiari, servono regole semplici e date certe. Quando ho incrociato il presidente Draghi a Porto ho fatto presente la situazione delle città d’arte e credo che ci sarà presto una risposta da Palazzo Chigi”.
Il nodo centrale da affrontare per una vera ripartenza delle città come Firenze qual è?
“Bisogna sapere che il turismo ha tante diverse facce. Questa estate – come è giusto che sia – gli italiani sceglieranno le mete vacanziere del mare e della montagna. Dobbiamo quindi far comprendere che il turismo delle città d’arte è un turismo particolare, intercontinentale e internazionale. Stamani sono stato all’aeroporto di Firenze e siamo ancora all’80% in meno di passeggeri rispetto alla media del periodo ante-covi. Nell’ultimo week end appena 1000 passeggeri perché queste città hanno un flusso di visitatori che arrivano dalle città internazionali”.
Serve accelerare sul green pass?
“Pensate che in Europa ancora non abbiamo un unico sistema di certificato per i tamponi. Si può avere un’unica certificazione per consentire alle persone di viaggiare? Dobbiamo aprire le frontiere al turismo europeo, dunque bene che il governo lavori ad un green pass nazionale ma si faccia presto quello europeo, che sia semplice, da presentare con il cellulare, con QR code. E poi si faccia un accordo con Stati Uniti ed Asia per un green pass mondiale”.
Sindaco c’è da fare in fretta, il fattore tempo è determinante.
“Il tempo è denaro, ogni giorno che si perde della stagione turistica è un giorno che non si recupera, è un giorno che non recuperano i nostri alberghi e le nostre città. Abbiamo bisogno di una strategia del governo italiano che abbia nelle città d’arte un capitolo preciso, di punta. Quello che dobbiamo far partire è il turismo internazionale”.
Tornando invece al turismo italiano ha qualche proposta sull’utilizzo del bonus vacanze?
“Per il bonus vacanza 2021 io credo che sia opportuno prevedere di spendere questi bonus in particolare nei musei, nei teatri e comunque nei luoghi culturali delle città d’arte”.