Nardella è preoccupato ma vuole guardare avanti offrendo alla città di Firenze un nuovo Rinascimento. L’ha annunciato proprio ieri, nel corso del Consiglio Comunale che ha tenuto in videoconferenza.
“Ho intenzione di formare un gruppo di esperti che possa sostenere e aiutare il lavoro della nostra amministrazione di fronte ad una sfida così importante”, quella che può essere “un nuovo Rinascimento per Firenze. Voglio coinvolgere scienziati sociali, sociologi, psicologi: abbiamo bisogno di alte professionalità con cui confrontare il nostro operato e valutare insieme la ripartenza”.
Non vuole perdere tempo il sindaco, oggi che decidere bene senza sbagliare le mosse è quanto mai necessario. Sulla ripresa economica “nessuno può sapere a cosa andremo incontro nel prossimo futuro – ha aggiunto -. Possiamo immaginare per il Comune di Firenze un deficit tra i 110 e 135 milioni” anche se “si tratta di una cifra da verificare e confermare”. “Noi – ha spiegato – siamo pronti, se ci saranno le condizioni, a ricorrere all’indebitamento. Oggi non ci è concesso per salvaguardare la spesa corrente ma la situazione è eccezionale. Ora occorre offrire liquidità e dunque tutte le misure che il Governo che andranno in questa direzione saranno da noi sostenute: ad esempio potremmo utilizzare dei mutui trentennali con garanzie di vario tipo, compreso il patrimonio comunale”.
Il primo cittadino ha voluto precisare che “le tasse” a carico dei fiorentini “non aumenteranno” e che sono state rinviate “tutte le imposte comunali che scadevano a marzo a aprile. Si tratta di Cosap per tavolini e dehors, l’imposta di soggiorno del mese di febbraio, la prima rata della Tari che scadeva a fine aprile: si rinuncia ad incassare 45 milioni che restano nelle tasche di imprese e famiglie fiorentine. Abbiamo poi bloccato la spesa in via cautelativa: non si tratta di un taglio ma di posticipare i contributi e altre spese”.