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Musica di confine: Ruth Goller in concerto nel secondo chiostro di Santa Croce per “Genius Loci”

Giovedì 26 settembre nel complesso monumentale di Santa Croce a Firenze andrà in scena la stella del punk jazz londinese per presentare il nuovo progetto ‘Skyllumina’

Ruth Goller - © Zak Watson

Il complesso monumentale di Santa Croce a Firenze apre le sue porte all‘arte, alla musica, alle parole e alle performance con la rassegna “Genius Loci” che si terrà dal 26 al 28 settembre.

Tantissimi gli ospiti attesi tra cui: l’omaggio di John Greaves al prog britannico, l’autrice Premio Strega Donatella Di Pietrantonio, il live all’alba di Andrea Motis, il dialogo tra Folco Terzani e Sarah Savioli, il talk di Sergio Givone sulla bellezza.

Genius Loci prenderà il via giovedì 26 settembre con la musica nello spazio del secondo chiostro che alle 20.15 ospiterà Ruth Goller, artista con base a Londra considerata una delle più importanti figure nel campo del sound di confine, nonché una delle più interessanti e richieste specialiste del basso elettrico sulla scena internazionale.

Goller presenterà al pubblico il nuovo progetto “Skyllumina” pubblicato per la prestigiosa etichetta di Chicago International Anthem, al fianco di Emanuele Maniscalco alla batteria e accompagnata dalle voci evocative di Lauren Kinsella ed Alice Grant.

La libertà è fondamentale per vivere una vita piena, vera e completa. È l’unico modo per esprimersi e connettersi con il nostro subconscio

Ciao Ruth, qual è il tuo primo ricordo legato al “fare musica”, come hai iniziato?

Mio padre era una persona molto musicale, amava la musica. Quando avevo 6 anni mi hanno chiesto i miei genitori che strumento volevo suonare. Io ho scelto il violino. Ho frequentato la scuola musica durante questi primi anni, dopo ho suonato anche un po’ il pianoforte. Già da picccola non mi interessava tanto leggere musica e ho sempre scritto pezzi e composto canzoni con ogni strumento che trovavo. Negli anni delle superiori poi ho iniziato a suonare la chitarra e dopo il basso. Avevo un gruppo punkrock con cui abbiamo fatto qualche concerto in zona, e fatto le prime esperienze dal vivo

Sei un’artista che esplora i confini, ti ritieni un’artista libera? Cos’è per te la libertà?

La libertà è fondamentale per vivere una vita piena, vera e completa. È l’unico modo per esprimersi e connettersi con il nostro subconscio. Amore è permettere la libertà totale a quelli che amiamo.

La tua musica è stata definita in molti modi, tu come la definiresti?

Ultimamente un giornalista l’ha descritta come folk-horror, mi sembra una definizione adatta. Ha un sapore triste ma felice allo stesso tempo

So che sei un’ambientalista, come e se può aiutare la musica a sensibilizzare su queste tematiche?

La mia musica è molto influenzata dalla natura in generale. Acqua, montagne, spesso vedo paesaggi come immagini. Sento il suono che fanno gli animali in montagna, e questa influenza la sento anche nei miei pezzi.

Cosa ci farai ascoltare a Santa Croce a Firenze, cosa dobbiamo aspettarci?

A Firenze presenteremo il nostro nuovo album ‘Skyllumina’ che abbiamo portato in giro quest’anno. Dal vivo giochiamo tanto con i pezzi e mettiamo in atto tanta improvvisazione. Quello che succederà esattamente lo sapremo solo nel momento.

Ruth Goller – © Zan Watson

Gli altri concerti della serata

A seguire in Santa Croce alle 21.30 arriva la John Greaves Band: gruppo stellare per un concerto che riporta sul palco il meglio del prog rock inglese suonato dai suoi storici protagonisti.

In formazione – oltre al leggendario musicista gallese già militante in band seminali quali Henry Cow, Penguin Café Orchestra, National Health, qui nel ruolo di band leader – Mel Collins al sax, leggenda vivente col suo impressionante curriculum di collaborazioni, sopra tutte quella coi King Crimson, di cui è membro dal 1971; Jakko Jakszyk, chitarrista sempre dai King Crimson; Annie Barbazza a piano e chitarra, vero astro nascente della scena avant/prog, “scoperta” da Greg Lake (ancora un link coi King Crimson); Annie Whitehead, trombonista da tempo collaboratrice di Robert Wyatt e figura centrale del nuovo jazz progressivo inglese; Règïs Boulard, pirotecnico batterista francese.

Da non dimenticare la Cappella Pazzi, dove in due sessioni successive – alle 21.15 e alle 23.15 – si esibiranno gli Sliders: ensemble scintillante come l’ottone dei tre tromboni che la compongono, capace di sussurrare, gridare, ruggire, sorprendere, divertire e commuovere.

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