Dai musei d’arte a quelli di storia naturale e archeologia, dagli spazi espositivi agli orti botanici e alle biblioteche sono più di quaranta le istituzioni in Toscana che compongono il MTA – Musei Toscani per l’Alzheimer, il sistema supportato dalla Regione per rendere accessibile l’arte e la cultura alle persone che affrontano la sfida di vivere con la demenza.
Una ricerca appena pubblicata in Italia ha osservato, in oltre la metà delle quasi cinquemila persone con demenza coinvolte, un aggravamento dei sintomi della demenza e un aumento di disturbi del comportamento, già dopo il primo mese di lockdown. I familiari hanno riportato un enorme aumento del proprio carico di cura, con conseguente ansia e depressione. Lo studio afferma in conclusione, l’esigenza di nuove strategie sociosanitarie che aiutino i caregiver familiari a prendersi cura in maniera efficace dei loro cari.
È proprio in questa direzione che, nell’ultimo anno, hanno lavorato gli enti che fanno parte del Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer, così come musei e organizzazioni culturali di tutto il mondo: continuando a sviluppare nuove modalità per rimanere in contatto, anche se a distanza, con il pubblico delle persone con demenza e di chi se ne prende cura.
Il convegno internazionale Musei Resilienti
La loro azione di rete verrà presentata nel convegno Musei Resilienti – Resilient Museums previsto per giovedì 25 marzo, un appuntamento online che vedrà la partecipazione di oltre 400 utenti registrati tramite la piattaforma Zoom Webinar. Nel corso dell’evento saranno raccontate quattro importanti esperienze internazionali con ospiti collegati dagli Stati Uniti al Giappone passando per il nord Europa.
Musei Resilienti – Resilient Museums vuole affermare il ruolo propulsivo dei musei nella creazione di una comunità solidale e amichevole nei confronti delle persone che vivono con la demenza e ribadire l’importanza della cultura e della creatività nella vita di tutte le persone, anche e soprattutto in periodo di pandemia e distanziamento fisico.
“Giudico questo progetto di grande qualità e rilievo, come testimoniano le numerose adesioni da ogni parte del mondo e la qualità dei relatori che saranno presenti al seminario internazionale di giovedì 25 sui Musei resilienti, che offre l’esempio più tangibile di come sia appunto possibile resistere e reagire, superando le difficoltà – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – ancora una volta la carta vincente è rappresentata dalla capacità della Toscana di fare squadra. E chi, se non noi, potevamo mettere al servizio di questo splendido progetto dal valore internazionale, il nostro eccezionale sistema museale. Un grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile”.
La rete dei musei in Toscana
Nel Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer troviamo quindi tra gli altri i Musei Civici Fiorentini e Palazzo Strozzi a Firenze ma anche il Centro Pecci e il Museo di Scienze Planetarie di Prato, il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma a Grosseto, il Museo Archeologico di Vetulonia, il MAGMA di Follonica.
E ancora il Museo Diocesano di Massa, la Biblioteca Civica Agorà di Lucca, il Museo della Resistenza di Fosdinovo, tutto il Sistema Museale dell’Università di Pisa, la Fondazione Musei Senesi, il complesso del Santa Maria della Scala, sempre a Siena, il Museo Archeologico di Camaiore e molti altri.
“Con questa lodevole iniziativa – commenta l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli – la Toscana mette una parte del suo vasto patrimonio museale a disposizione delle persone colpite da Alzheimer e, ancora una volta, fa rete. E la fa attraverso un progetto di sostegno ad una parte fragile della sua popolazione, nell’intento di combatterne l’isolamento e di offrire loro stimoli importanti. L’augurio è che siano in molti a cogliere questa opportunità per giungere alla quale i nostri uffici, che ringrazio, hanno ben lavorato e ben progettato.”