Un viaggio nel segno della memoria, dove tempo e spazio abbattono le barriere. I temi affrontati da “Rotolacampo“, l’installazione dell’artista Yulia Nesis dal 2 al 30 novembre in mostra all’interno della Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Si tratta di 16 “covoni” cilindrici, realizzati in vari materiali: lino, canapa, iuta e metallo con una tecnica di tessitura personalizzata dall’artista. Un’opera pensata all’inizio come land art, oggi all’interno di uno spazio chiuso dove appaiono ora come sospesi nell’universo. Il progetto illuminotecnico di Jan Bigazzi contribuisce a evocare ricordi lontani e il desiderio di scoperta delle proprie radici.
“Alla base del concept dell’installazione troviamo fondamentali concetti universali – spiega la curatrice Inna Khegay – che lambiscono gli strati più profondi della nostra coscienza e ci conducono alle origini ontologiche del mito del viaggio senza fine, dove tempo e spazio si fondono. Nell’installazione si esplica la memoria epigenetica, la comunanza dei codici culturali della civiltà umana”.
Rotolacampo, dalla tessitura alla land art
Artista dal talento poliedrico, Yulia Nesis si è sempre confrontata con differenti mezzi espressivi: dall’arazzo alle installazioni, dalla grafica alla land art, spaziando dall’arte tradizionale. In mostra anche “Roccia”, una carta fatta a mano di cellulosa e metallo, frutto dell’osservazione di una fenditura in una grossa pietra.
Yulia Nesis è arrivata per la prima volta nel 2008 rimanendo affascinata dall’antico rapporto della città con l’arte della tessitura. “Filare – aggiunge l’artista – è sinonimo di esistenza, pensiero, tempo, nella tradizione filosofica è un atto sacro, analogo alla creazione della vita”.
L’intesa con la natura e con la materia
“Ritrovo nell’opera di Nesis l’intesa profonda con la natura e l’amoroso rispetto per la materia, docile strumento da forgiare con sapienza in modo che divenga narrazione muta di un progetto interiore, dettato dalla mente e dal cuore in pieno accordo”, dice Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle arti del Disegno. “Sono grata, con la Classe di Pittura e con l’Accademia tutta, al nostro accademico d’onore Francesco Bigazzi e all’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia), che in questo come in altri casi hanno reso possibili i contatti con un’artista sensibile e innovativa, di rango internazionale. Il sostegno del Ministero della Cultura conferma l’importanza dell’iniziativa” conclude.