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Al Museo degli Innocenti in mostra oltre 70 capolavori degli Impressionisti in Normandia

Fino al 4 maggio 2025 a Firenze una grande mostra con opere di Monet, Renoir, Bonnard, Boudine, Villon, Corot, Delacroix e Courbet provenienti dalla collezione Peindre en Normandia

In occasione dei 150 anni dalla prima mostra a Parigi che sancì la nascita del movimento impressionista nel 1874, dal 21 novembre 2024 al 4 maggio 2025 arrivano al Museo degli Innocenti di Firenze oltre 70 opere che raccontano il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia.

In mostra i capolavori di pittori come Monet, Bonnard, Corot, Boudine, Villon, Renoir, Delacroix e Courbet che colsero l’immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela i colori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia.

Questa terra nel nord della Francia  divenne un punto di riferimento per numerosi artisti, un vero laboratorio in cui sperimentare le suggestioni e le forme di una pittura nuova.

Le tele sono realizzate con grandi pennellate, contorni indefiniti, colori sfumati, luci vibranti, orizzonti infiniti, spiagge immense e quel mare nordico caratterizzato dall’incresparsi mutevole di onde e maree, dove lo sguardo si perde e l’orizzonte si confonde diventando quasi infinito.

La mostra “Impressionisti in Normandia” è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandia – tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da prestiti provenienti dal Musée d’art moderne di Le Havre e da collezioni private. 

L’esposizione ripercorre le tappe salienti della corrente artistica,raccontando gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca immersi in una natura sfolgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti della Normandia.

Luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp sono fonte di espressioni artistiche di grande potenza, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein aire dando il via così al movimento impressionista.

Un prestito eccezionale: le ninfee di Claude Monet

In mostra a Firenze anche un prestito eccezionale proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: le ninfee rosa di Claude Monet,  opera iconica che fa parte della “prima serie” di otto ninfee che l’artista dipinse.

Un’opera fondamentale della produzione artistica di Monet che, tra il 1897 e il 1899 circa, si dedicò agli studi preliminari per le Décorations de Nymphéas, progetto decorativo per l’Orangerie di Parigi, per poi essere dimenticata in un ripostiglio dallo stesso artista fino al 1914, quando torna a far parte della sua quadreria nel suo primo atelier.

L’opera è senza dubbio una delle immagini più emblematiche dell’Impressionismo e raccoglie in sè quella ricerca che Monet ha sperimentato nel suo giardino di Giverny, dove la sua pittura en plein air evolve fino a divenire quasi liquida e priva di dettagli, in cui la verità di un paesaggio è l’impressione che resta nella mente.

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