Si è spenta nella serata di domenica 10 dicembre, nella sua casa di Firenze, la psichiatra e psicanalista Graziella Magherini famosa per avere individuato la cosiddetta “Sindrome di Stendhal”, come lei chiamò il particolare stato di estasi e smarrimento che colpisce alcune persone di fronte ai capolavori d’arte. Una sindrome che aveva colpito lo scrittore nel suo celebre “Viaggio in Italia” quando visitò la basilica fiorentina di Santa Croce e da qui il nome scelto dalla professoressa.
La professoressa Graziella Magherini aveva 96 anni ed eravedova da alcuni anni del professor Ivan Nicoletti. È nata a Firenze nel 1927, dove si è laureata alla facoltà di medicina. A 24 anni si è specializzata in psichiatria. Si impegnò nella riforma dell’assistenza psichiatrica in Italia e da giovanissima dirigente di un reparto del vecchio manicomio fiorentino di San Salvi iniziò a occuparsi di arte terapia.
Negli anni successivi, la professoressa Magherini si trasferì a Santa Maria Nuova assumendo anche la direzione de Dipartimento di Salute mentale del Centro di Firenze. Qui riceveva i ricoveri anche di numerosi turisti italiani e stranieri e dalla loro osservazione maturò l’esperienza che la condusse alla descrizione della Sindrome di Stendhal.
Proprio lavorando a Santa Maria Nuova, riconobbe in numerosi casi tra i turisti ricoverati una nuova forma di scompenso psichico, acuta e benigna, di breve o brevissima durata, che colpiva i viaggiatori stranieri a Firenze per turismo d’arte.[ Venivano soccorsi e poi ricoverati in ospedale in una condizione di improvviso e inspiegabile incantamento, con svenimenti, affanni, inizio di collasso.
Oggi la Sindrome di Stendhal è un fenomeno della psiche nel suo rapporto con l’arte studiato in tutto il mondo. Il lavoro della professoressa Magherini venne tradotto in più lingue e lei stessa, fino a età avanzata, ha contribuito a portare avanti questo tipo di ricerca.