È Antonio Moresco, lo scrittore più visionario, integgerimo e dissidente della letteratura italiana contemporanea ad aver vinto la prima edizione del Premio Letterario Luciano Bianciardi. Il riconoscimento, nato in occasione del centenario della nascita dello scrittore grossetano, ha proprio l’obiettivo di premiare autori che nell’attività letteraria si sono distinti, per coerenza ed efficacia, in uno dei tanti aspetti dell’opera di Bianciardi.
Per l’invenzione linguistica e l’opposizione a tutte le gabbie
Moresco, si legge nella motivazione, si aggiudica il premio per “l’invenzione linguistica, lo sguardo paradossale sulla realtà, la passione per i grandi autori del passato” che “l’hanno condotto su un percorso isolato, in cui ha sviluppato un modo di narrare che si oppone all’establishment culturale, alle gabbie di ogni genere, alla violenza e alla disgregazione sociale, alla chiusura mentale, morale, alla letteratura di consumo”.
Il premio, promosso da Giangiacomo Feltrinelli Editore (che recentemente ha pubblicato in Universale Economica la “Trilogia della rabbia”) con il patrocinio della Fondazione Luciano Bianciardi, per questa prima edizione aveva come tema “Io mi oppongo”. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 14 dicembre a Grosseto, presso il Teatro degli Industri, con una serata coordinata da Loredana Lipperini a cui sarà presente la giuria composta da Luciana Bianciardi, Piero Colaprico, Gabriella D’Ina, Gianluca Foglia e Giacomo Papi. Durante la cerimonia saranno proposti contributi video da film e documentari oltre a letture di opere bianciardiane.
Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947 e ha esordito nel 1995 con il romanzo breve “La cipolla”: la sua odissea per trovare un editore è raccontata nel saggio “Lettere a nessuno”. È noto per la monumentale opera in tre volumi “Giochi dell’eternità” che racchiude i romanzi “Gli esordi”, “Canti del caos” e “Gli increati”.
