Monitorare la qualità dell’aria e correggere i problemi legati all’inquinamento grazie alle piante. È l’idea diventata progetto imprenditoriale della startup Tea Group, nata a Signa, nel fiorentino, nel 2016. Partiti dalla Toscana – prima Prato, Arezzo, Livorno fino a piccole reti a Firenze e Pisa – l’azienda lavora anche fuori dai confini regionali, arrivando ad esempio a monitorare la qualità dell’aria anche nell’autostrada del Brennero.
“Con il nostro sistema riusciamo a capire subito dove ci sono problemi di inquinamento e dove la situazione è sotto controllo”, spiega Alessandro Zaldei, uno dei soci oltre che ricercatore del Cnr. Nella piana di Lucca, ad esempio, hanno creato un monitoraggio che permette di vedere l’impatto delle polveri sulla zona e la mitigazione con le piante. “E abbiamo poi distribuito in tutto il mondo, grazie ad un accordo commerciale con una società italo-francese, 7mila device, piccole centraline che misurano i principali parametri dell’aria”.
Ma non solo, Tea Group è impegnata anche in Spagna, con un progetto innovativo: “Abbiamo sviluppato una idea nuova, in collaborazione con la Regione Toscana – ha aggiunto – Monitoriamo la qualità dell’aria all’interno dei beni museali: in Spagna abbiamo iniziato col museo di Altamira”.
L’obiettivo per il futuro è ovviamente allargare il proprio campo e diversificare: la startup lavora nel settore militare (con assemblaggi elettromeccanici, montaggi schede elettroniche e cablaggi), nell’agricoltura di precisione e nella produzione e vendita di apparati illuminotecnici a led.
La partecipazione a Primaera d’Impresa
La startup è candidata per l’edizione 2022 di “Primavera d’Impresa”, il premio alla creatività e all’innovazione imprenditoriale promosso dalla cooperativa Crisis. Le iscrizioni per il premio sono aperte fino al 3 giugno e l’evento conclusivo si terrà, di nuovo in presenza, il 14 e 15 giugno al Palazzo Congressi di piazza Adua, a Firenze. Ad oggi la rete di “Primavera d’Impresa” conta 580 aziende rappresentative di tutte le province toscane, più il 5% di aziende fuori regione.
