A quarant’anni dalla storica edizione diretta da Giorgio Strehler torna sul palco Monica Guerritore con lo spettacolo “L’anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht. La piece è in scena da martedì 11 a domenica 16 gennaio al Teatro della Pergola a Firenze: è un omaggio dell’attrice, che in questa occasione è anche regista, al suo maestro.
Teatro civile, politico, di poesia. Al centro dello spettacolo la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri, ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende.
In accordo con l’iniziativa #Bigliettosospeso promossa da Monica Guerritore, la Fondazione Teatro della Toscana riserverà ingressi omaggio alle ragazze e ai ragazzi del Centro Solidarietà Firenze, che consta di un centro diurno e due comunità terapeutiche con ospiti dai 15 ai 29 anni.
Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà sono mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera Shen Te apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui Shen Te è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo e spietato.
“Riporto in scena L’Anima buona nella versione di Giorgio Strehler – racconta Monica Guerritore – Un mondo fatto di figure imperiose che si rappresentano e ci rappresentano. E su tutto la povertà, un popolo piegato dalla necessità da cui deve difendersi la buona Shen Te, l’Anima buona, indossando i panni del cugino cattivo. In quella commedia fatta di esseri straniti e buffi, succubi nei gesti e imperiosi come lo sono i servi del sistema, lo sdoppiamento del buono e del cattivo ci riguarda. L’uomo è portato al bene. Il male è contro natura. È faticoso“.
Il grande testo de “L’anima buona di Sezuan” ha visto nella versione scenica di Strehler “lievitare la sua anima incerta e umana e oggi raccontarci nel nostro scoprirci un popolo dalle maschere di cattivi. Oggi – conclude l’attrice – quella versione di Strehler è lo specchio di quello che stiamo diventando“.