Chi non ha mai sognato quando era piccolo suggestionato dai film sui pirati o da quelli di Indiana Jones di scavare una buca e trovare una cassa di monete preziose? A volte i sogni diventano realtà.
Nell’estate del 2015 uno scavo archeologico della Florida State University sulle colline del Chianti, diretto da Nancy de Grummond, ha portato alla luce un piccolo contenitore in terracotta, apparentemente anonimo, ma che conteneva un “tesoro” di 200 monete romane d’argento. Sono poi seguiti sei anni di restauro, realizzato grazie al contributo della Fondazione Friends of Florence, che hanno restituito lo splendore di questo tesoro.
Quelle monete rimaste sepolte sotto terra per più di due millenni sono da oggi le protagoniste della mostra ‘Tesoro del Chianti: Monete d’Argento di età Repubblicana da Cetamura del Chianti‘ nel complesso di Santa Maria della Scala di Siena, che sarà aperta fino al 2 settembre.
Compaiono nelle effigi delle monete i volti di Ottaviano, il futuro Augusto, del suo nemico Marco Antonio e della stessa Cleopatra. Le monete più recenti ritrovate si datano intorno al 27 a.C.
“Oggi con la mostra che si inaugura al Complesso Museale del Santa Maria della Scala – ha commentato Andrea Muzzi, a capo della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo – il racconto della scoperta del tesoretto, del suo significato, del fascino delle monete d’argento che rimandano a lidi e storie lontane, come alle vicende belliche che ruotano attorno alla Battaglia di Azio del 31 a.C., diviene una narrazione che siamo sicuri coinvolgerà il pubblico senese così come tutti i visitatori che in questo momento così difficile ricominciano a frequentare i luoghi della cultura”.