Rilancio dell’export e valorizzazione del sistema moda, espressione del genio tricolore e bandiera del made in Italy. La riscossa del comparto, oltre 100 miliardi di fatturato, parte dall’inaugurazione di Pitti Immagine, a Firenze.
Emerge l’impegno del governo Meloni, soprattutto per rendere la manifestazione sempre più internazionale e al tempo stesso sostenibile. Viene ribadito il sostegno di Regione e Comune di Firenze per completare i lavori in Fortezza e rafforzare la crescita di Firenze Fiera.
Ridare fiducia agli imprenditori
“Questo governo crede che solo rialimentando l’export e valorizzando il made in Italy si possa dare una iniezione di fiducia alla classe imprenditoriale e guardare al futuro“: ne è sicuro Giorgio Silli, sottosegretario agli Esteri, intervenuto alla cerimonia di apertura di Pitti Immagine Uomo a Firenze.
“Non amiamo gli incentivi a pioggia – ha poi osservato – noi siamo per l’imprenditore, perché è l’imprenditore che fa la ricchezza economica del paese, che crea lavoro, che ha una visione futura“. Ecco quindi l’impegno per sostenere gli imprenditori nel cammino verso la ripresa, dopo la pandemia.
Export&moda, il ruolo del governo
Per la moda, secondo il sottosegretario Silli, “il Governo può fare tanto e sta facendo tantissimo: il ministero degli Esteri, nel suo filone del commercio estero, sta facendo tanto per il nostro export. Stiamo decidendo, il ministro Tajani in primis con il presidente Meloni, di destinare la maggiore attenzione possibile al made in Italy“.
Pitti, evento sempre più internazionale
In tal senso va sottolineato il ruolo di Ice per rendere la manifestazione “sempre più internazionale, aprendosi al mondo, agli operatori stranieri“. Roberto Luongo, direttore generale dell’agenzia Ice, ha ricordato come Pitti “non è una semplice fiera, un evento culturale – ha detto -, ma è un evento ‘totale’ della presenza dell’Italia sui mercati mondiali. Insieme possiamo far sì che questo evento possa crescere ancora negli anni”.
Secondo Luongo “dobbiamo essere in grado di guardare al mondo, aprirci a nuovi operatori stranieri che vengano qui a investire, intensificare la promozione all’estero, mettere in evidenza il tema dell’ecosostenibilità. L’Italia è leader anche per le tecnologie connesse alla produzione, alla sostenibilità, al trattamento delle acque, al riciclo dei materiali“.
Moda, l’espressione del genio italiano
La sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, presente anche lei all’inaugurazione, ha sottolineato che “la sola presenza nostra dimostra quanto il governo ci creda. L’impegno del ministero della Cultura va nella direzione di un suo coinvolgimento sempre maggiore nelle proprie politiche e negli interventi a sostegno della moda“.
Borgonzoni, ha aggiunto che con “la convocazione del Tavolo della Moda il prossimo 23 gennaio al ministero delle Imprese e del Made in Italy si riprende la strada del confronto con gli operatori“.
In conclusione per Borgonzoni Pitti Immagine Uomo è “la dimostrazione di quanto il sistema moda del nostro Paese rappresenti una potenza economica di portata internazionale e al contempo sia una delle più alte espressioni del genio italiano. Nel settore, industria e creatività si fondono“.
Pitti, la ripartenza dopo la pandemia
“Sui 789 imprenditori che hanno deciso di venire, ci sono alcune defezioni significative, perché c’è il pensiero che le fiere possano servire meno di prima: e invece è questo il momento in cui servono, specie per le piccole e medie imprese” ha ricordato Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine.
“Noi non siamo ossessionati dai numeri, ma determinati sui nostri valori“, ha detto Marenzi, spiegando che “siamo ancora lontani dai 1.200 espositori del pre-Covid, ma non è una cosa che ci preoccupa. Noi guardiamo più agli elementi che hanno fatto sì che questa fiera sia diventata un riferimento mondiale per la moda italiana: i nostri valori, la qualità, la selezione. La base del nostro successo è la selettività dei nostri espositori”.
Moda, un fatturato da oltre 100 miliardi
“Sicuramente i numeri del 2022 per il sistema moda Italia sono positivi, con oltre 100 miliardi di fatturato complessivo” ha sottolineato Sergio Tamborini, presidente di Sistema moda Italia.
“C’è una crescita del fatturato – ha detto – legata alla crescita del prezzo medio, e non dei consumi. L’export è cresciuto quasi tutto in doppia cifra. Rimane un problema su Russia e Cina, ma ci sono incrementi del 20%, del 30% verso mercati come Francia e Germania“.
Secondo Tamborini, oggi “la sfida che abbiamo davanti è quella di coniugare il tema dello sviluppo con il tema della sostenibilità e della responsabilità“. Le fiere come Pitti Uomo, secondo Tamborini, “non sono più solo un posto dove si vende al cliente che arriva, ma dove si fa cultura. Il tessile/abbigliamento di sfide ne ha viste tante: eravamo già supereroi, se vinciamo queste nuove sfide diventiamo invincibili“.
La sintonia tra Milano e Firenze
Nel mondo della moda Milano e Firenze vanno “in assoluto coordinamento da decenni”. Lo ha ribadito Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, a margine della cerimonia d’apertura di Pitti Uomo. “Se Pitti è ripartito – ha spiegato – è grazie a un signore di Torino che si chiama Marco Rivetti. Abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con la nazionale della moda, non c’è mai stato un elemento, un boato, un rumore inutile, perdita di tempo“.
Il ritorno dei buyers stranieri
Per le presenze internazionali alla nuova edizione di Pitti Uomo, Napoleone ha osservato che “sicuramente dalla Cina, che da pochissimo è libera, lo sappiamo perché abbiamo una persona che si occupa di promuovere Pitti in Cina, hanno problemi ad ottenere i visti in tempi utili per Pitti. Sappiamo che viene qualcuno da Hong Kong, ci sono dei cinesi che magari sono passati da qui come rappresentanza: sicuramente non avremo i 700 giapponesi che avevamo normalmente o i 450 coreani, però saranno sicuramente più di quelli che abbiamo avuto l’estate scorsa“.
Da giugno lavori al via in Fortezza
A margine dell’inaugurazione è stato affrontato il tema della riqualificazione del polo fieristico della Fortezza da Basso. “Sarà definitivamente completata fra il 2027 e il 2028, ma via via completeremo i padiglioni” ha detto il sindaco Dario Nardella.
“Abbiamo aggiudicato l’intervento di realizzazione del nuovo padiglione Bellavista – ha spiegato -, i lavori cominceranno subito dopo il prossimo Pitti, a giugno; abbiamo approvato il progetto esecutivo del padiglione Machiavelli e intendiamo cominciare coi lavori a fine estate. Abbiamo approvato anche il progetto definitivo del padiglione Cavaniglia: il progetto esecutivo sarà realizzato entro l’estate, pensiamo di iniziare i lavori dopo il Pitti di gennaio 2024“.
Infine, ha detto il sindaco, “anche per il padiglione Spadolini è in corso il progetto definitivo. Siamo al 50% del restauro delle mura della Fortezza, quindi la tabella di marcia è a pieno ritmo per questo investimento di più di 70 milioni e comunque realizzeremo via via i padiglioni in accordo con Firenze Fiera e Pitti in modo da creare quanti meno disagi possibili alla fiera“.
Il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi, parlando del progetto di riqualificazione del polo fieristico della Fortezza da Basso, ha osservato: “Siamo molto felici di questo, ma siamo anche preoccupati per le tempistiche, bisogna fare in modo che non ci siano interruzioni“.
Ha poi aggiunto che “Firenze è una città straordinaria. Questa fiera si potrebbe fare solo qui, ha successo solo qui: ma Firenze deve capire che la moda è internazionale, e allora dall’altra parte ci deve essere l’idea di accogliere sempre di più i nostri espositori“.
Firenze Fiera, i 6 milioni della Regione
L’aumento di capitale di Firenze Fiera ha tenuto banco a margine dell’inaugurazione. “In Consiglio regionale abbiamo messo sei milioni di euro per l’aumento di capitale di Firenze Fiera, come il Comune e la Città metropolitana faranno seguito nei prossimi giorni, e la Camera di commercio non potrà far venir meno il proprio impegno” ha assicurato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
La posizione strategica della Fortezza
“All’aumento di capitale di Firenze Fiera – ha detto ancora il presidente Giani – deve seguire, visto che nel 2024 scade la convenzione con Pitti Immagine, un nuovo contratto con Pitti che io auspico di lungo periodo, perché non ci sono dubbi che Pitti è la Fortezza da Basso. In una Firenze che fa l’Alta velocità, e la stazione sarà ancora più vicina di dov’è ora, nel momento in cui la rete dei treni regionali avrà più libertà di movimento, questo diverrà luogo cardine di una Firenze che si sviluppa verso Nord-Ovest“.