Le aziende toscane del lusso in forte ripresa dopo gli anni della pandemia. La tendenza emerge con chiarezza nel corso della due giorni Future for Fashion nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. La seconda edizione della kermesse è dedicata quest’anno a “La moda che vince il tempo e che emoziona: qualità, innovazione, durabilità, made in Italy”.
Le autentiche direttrici di sviluppo e i nuovi paradigmi di competitività di un settore che in Italia, nel 2022, ha prodotto un valore aggiunto di oltre 21 miliardi di euro, corrispondente al 7,9% del valore aggiunto manifatturiero italiano. L’iniziativa è organizzata da Confindustria Firenze in collaborazione con il Comune di Firenze e il centro Firenze per la moda italiana.
Stefano Ricci registra un forte incremento
“Dopo un 2020 estremamente difficile, e un 2021 di recupero, nel 2022 siamo ritornati sui livelli prepandemici“, e “il 2023 è partito estremamente forte, con previsione di aumento almeno del 20% sul fatturato dell’anno scorso, quindi dovrebbe segnare l’anno record della storia dell’azienda” ha affermato Niccolò Ricci, amministratore delegato della maison Stefano Ricci.
“E’ ripartito il mercato cinese – ha spiegato -, dal 9 gennaio sono state tolte le restrizioni per quanto riguarda il Covid, e quindi Cina, Macao e Hong Kong sono ripartite. Tutto il sudest asiatico sta seguendo, e le ex repubbliche sovietiche stanno performando molto bene, soprattutto per il fatto delle sanzioni che ci sono in Russia e non ci permettono di poter vendere determinate categorie su quel mercato. L’America continua sicuramente a trainare. C’è stata una rinascita importante negli ultimi sei mesi. Nel mercato interno fortunatamente sono tornati i turisti, quindi le nostre boutique di Firenze, Milano e Porto Cervo stanno andando molto bene“.
Lo sviluppo del gruppo Florence, pensando alla Borsa
“Siamo già a buon punto del nostro percorso, ma pensiamo che dobbiamo fare ulteriori aggregazioni: siamo entrati all’inizio soltanto nell’abbigliamento, ora anche nella calzatura, e presto anche nella pelletteria” ha sottolineato Attila Kiss, amministratore delegato di Gruppo Florence. Kiss ha aggiunto che “ci sono delle belle imprese nella zona di Scandicci”.
“In due anni e mezzo – ha sottolineato ancora Kiss – abbiamo costruito questo gruppo che ora arriva vicino ai 600 milioni di fatturato, con 24 aziende raggruppate. Questa velocità di crescita è importante per noi, perché abbiamo in testa tanti progetti da proporre ai nostri clienti: digitalizzazione, consegne più precise, investimenti su ricerca e creatività, migliorando i servizi esistenti e offrendo servizi nuovi“. “Il nostro destino è la quotazione in Borsa, penso che arriveremo a essere quotati, e diventare una public company a disposizione dei brand che ci troveranno interessanti come partner industriale” ha concluso.
Il duro lavoro del gruppo Ferragamo
“Stiamo lavorando molto seriamente” per il ritorno a redditività e ricavi pre-Covid nel 2023, e “non soltanto per questo obiettivo, ma per sviluppare quello straordinario potenziale che la nostra azienda si merita di raggiungere” ha affermato Leonardo Ferragamo.
“Lo scorso anno – ha spiegato – la delusione è venuta dalla Cina, mentre gli altri mercati hanno reagito molto bene, in primis l’America, che è stata molto performante, e l’Europa che ha seguito con un buon andamento, pur mancando di un importante flusso di turismo asiatico. Con l’inizio dell’anno è ripartita molto bene la Cina, e direi che sta alimentando con il proprio turismo tante aree limitrofe, ma finalmente anche l’Europa“.
Ferragamo ha detto che per la maison fiorentina “è un momento molto speciale, perché finalmente incominciamo a vedere delle importanti evoluzioni che arrivano sul mercato con la nostra nuova immagine, fatta principalmente di nuovi prodotti, di logo, di packaging, di tutto un mondo che stiamo rivitalizzando. E’ un momento ricco anche delle prime soddisfazioni, e chiaramente di grande impegno per le sfide che abbiamo incominciato ad affrontare“.