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Missioni eccezionali per la Cross di Pistoia: portati in Italia per le cure 18 bambini da Gaza e 4 giovani dalla Macedonia

Tre operazioni in pochi giorni per garantire soccorsi ai piccoli provenienti dalla Striscia e ai ragazzi rimasti ustionati nel terribile incendio nella discoteca di Skopje

CROSS Pistoia

Arrivati in Italia per le cure 18 bambini provenienti dalla striscia di Gaza e 4 ragazzi dalla Macedonia, rimasti coinvolti nell’incendio della discoteca a Skopje: è la missione compiuta dalla Centrale remota operazioni soccorso sanitario-Cross di Pistoia in collaborazione con dipartimento nazionale della Protezione civile, sistema europeo di Protezione civile e Oms.

Tre operazioni consecutive

Le operazioni di soccorso sono iniziate nella mattinata del 18 marzo quando è partito da Roma un team sanitario della Regione Lazio che si è recato al Cairo per visitare e valutare 9 bambini palestinesi con gravi patologie in attesa della loro evacuazione definitiva. Questo team è partito con un tecnico della Centrale Cross che si è messo a disposizione dei colleghi laziali per garantire il rapporto con la centrale pistoiese, e i bambini sono rientrati nella serata del 20 marzo con un volo della guardia di finanza, destinati ad ospedali di Puglia, Campania, Lazio e al Meyer di Firenze.

Sempre martedì, da Pisa, è partito un C-130 della 46ma Brigata aerea con a bordo un team sanitario composto da medici e infermieri, appartenenti ai sistemi di emergenza territoriale di tutte le tre Asl toscane, un tecnico della centrale Cross e sei volontari fra Anpas, Croce rossa e Misericordie della Toscana. La missione ha raggiunto l’aeroporto di Skopje in Macedonia dove ha recuperato 4 giovani ragazzi ustionati nel terribile incendio della discoteca. Tre pazienti sono stati destinati all’ospedale Niguarda, uno a Parma, un secondo scalo è stato fatto a Pisa per una ragazza destinata al centro ustioni di Cisanello.

Mercoledì, invece, dall’aeroporto militare di Pratica di Mare, è partito un Kc 767 dell’Aeronautica militare italiana con a bordo un medico ed un infermiere del sistema di emergenza territoriale toscano, che è atterrato all’aeroporto di Ramon in Israele, dove ad attenderlo c’erano altri 9 bambini palestinesi con gravi patologie destinati ad ospedali della Liguria, della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Piemonte e al Meyer di Firenze.

“La sinergia interna del gruppo e del mondo del volontariato con il dipartimento di protezione civile, i referenti sanitari regionali, l’aeronautica militare Italiana, la guardia di finanza sono ormai rodate e consolidate e portano a questi risultati di grande soddisfazione – commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani – facendo del sistema costituito dalla Cross, dai sistemi di emergenza territoriale delle tre Asl toscane e dalle associazioni di volontariato della Toscana uno dei fiori all’occhiello con cui la Regione si è contraddistinta sul panorama nazionale ed internazionale, offrendo le eccellenze del nostro sistema sanitario pubblico a chi in altri Paesi non può essere curato nel modo migliore”.

La Centrale Cross aveva già svolto in passato altre operazioni simili.  “L’impegno – ha commentato il dottor Andrea Nicolini, direttore dell’area emergenza eerritoriale – è stato grande anche perchè ogni missione richiede molto lavoro di organizzazione da parte della sala operativa Cross che si occupa dalla ricerca dei posti letto nelle Regioni Italiane fino alla ricerca dei mezzi di terra che si occupano del trasferimento dei pazienti dagli aeroporti agli ospedali individuati”.

Cross
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