In Toscana diminuisce leggermente la percentuale di minorenni rispetto al totale della popolazione, al 14,1% (il dato assoluto è 518.000) contro una media nazionale del 15,1%. La povertà relativa minorile è del 20,1%, dato in aumento rispetto al precedente rapporto (15%), anche se inferiore alla media italiana. È quanto emerge dalla terza edizione di ‘I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia’ del gruppo di lavoro per la convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, presentato oggi a Firenze grazie a Caritas e Unicef.
A livello di povertà, nel dettaglio, la percentuale di minori che vive in sovraffollamento abitativo è del 39,7%, inferiore di 1,2 punti alla media nazionale del 40,9%, e in diminuzione rispetto al 46,7% del rapporto precedente. Il tasso di minorenni in affidamento familiare per almeno 5 notti a settimana al netto dei minori stranieri non accompagnati è di 1,6 ogni mille residenti, superiore di 0,2 punti alla media italiana dell’1,4, ma in diminuzione rispetto al precedente rapporto.
In Toscana aumentano sport, lettura e pediatri
L’abitudine alla lettura e la pratica sportiva sono superiori ai valori medi nazionali. La Toscana è tra le prime tre regioni italiane per la percentuale più elevata di bambini e ragazzi di 6-17 anni che hanno l’abitudine alla lettura (sono il 63,9%, superiore di ben 11,5 punti percentuali rispetto alla media nazionale) e la percentuale di 3-17enni che praticano sport è del 61,5%, superiore di 3,7 punti alla media nazionale.
Viene definita inoltre buona la copertura dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, con l’88,3% dei comuni coperti, superiore di ben 23,9 punti rispetto alla media nazionale.
La Toscana inoltre è l’unica regione italiana con un trend in aumento rispetto al numero di pediatri paragonato al rapporto precedente e la percentuale di bambini e bambine obesi è inferiore al dato nazionale, così come il tasso di mortalità infantile.
Diminuiscono anche i Neet, ovvero le persone tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavoro che in Toscana sono l’11%, il 5% in meno del dato italiano.
“Alcuni aspetti ci confortano come sistema regionale – ha commentato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – la presenza di un’adeguata rete di servizi che riescono a prendersi cura dei bambini, delle bambine e degli adolescenti. E un rapporto anche con i genitori apparentemente positivo, come si descrivono i ragazzi. C’è una riduzione dei Neet, di coloro che non studiano, non lavorano e non lo cercano”.