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Michèle Anne Barocchi: come smettere di vivere nella paura

Intervista all’insegnante fiorentina di yoga che ci raconta la sua storia di rinascita dopo l’incidente che nel 2015 le ha cambiato per sempre la vita

Ho pensato: ‘la mia vita è finita’, invece la mia vita era appena cominciata con queste parole Michèle Anne Barocchi, laureata all’Università di Berkeley in California e ora insegnante di yoga nella scuola fiorentina It’s Yoga stimata e apprezzata in tutta Europa mi ha raccontato l’incidente che l’11 agosto del 2015 le avrebbe cambiato per sempre la vita.

Ma andiamo con ordine, Michèle è una giovane studentessa all’University of California di Berkeley, dove conseguirà il PhD in Malattie infettive e immunità, quando un giorno scopre in una piccola palestra a San Francisco l’Ashtanga Vinyasa Yoga. Resta subito affascinata da questa disciplina e decide di frequentare il corso di teacher training di Larry Schultz nel giugno 2003 e poi si trasferisce a Firenze dove fonda nel 2004 l’Associazione Culturale It’s Yoga.

Nell’agosto del 2015 Michèle ha un incidente quasi mortale, un’auto la investe amputandole una gamba. Questa terribile esperienza porta nella sua vita una profonda trasformazione che la spinge ad abbandonare la sua carriera in campo medico e ad abbracciare lo yoga come scelta di vita. Michèle continua oggi a insegnare e studiare. Dopo l’incidente è diventata insegnante di canto vedico certificato attraverso il programma nella tradizione dei Mantra Vedici con la sua insegnante Menaka Desikachar, a Chennai India presso la Krishnamacharya Healing and Yoga Foundation. Ha anche completato un corso di formazione professionale di due anni per diventare un Facilitatore di ‘Transformational Breath’ e ha studiato pratiche di guarigione con le tribù amazzoniche. La ‘missione’ di Michèle oggi è insegnare alle persone ad auto-curarsi attraverso lo yoga.

Ciao Michèle, in un certo senso mi sembra ci sia un filo conduttore tra gli studi che facevi a Berkeley e la tua attività di insegnante di yoga adesso, è così?

Sì, nel caso dei miei studi mi ha spinto soprattutto la curiosità, mi chiedevo: come fa una cosa invisibile a causare dei danni così enormi? Ero specializzata in batteri e malattie infantili, polmoniti non virali. Questo mi affascinava molto, il potere che hanno questi piccoli micro organismi che causano morti. Io creavo molecole per inibire le infezioni. Lo yoga invece è una pratica di auto-cura. Partiamo dal principio che tutti gli esseri umani hanno tutto quello che necessita per stare bene dentro di loro. Devono ‘unlearning’ cioè disimparare alcune cose che hanno imparato nella loro vita, meccanismi, schemi di protezione. Queste ‘protezioni’ creano tante barriere alla nostra capacità di vedere e recepire gioia, amore, pace e serenità che sono i nostri stati naturali dell’essere, che ci siamo dimenticati. Lo yoga non è solo le posture sul tappetino nelle foto che vedi su Instagram. Yoga è tutt’altro, è un modo di vivere la propria vita connessi all’amore e alla propria verità.

Quindi secondo te sono i nostri meccanismi automatici di difesa il problema più grande

Abbiamo meccanismi di difesa basati sulla paura. La paura è molto sofisticata e ci crea stress. Abbiamo paura di non avere denaro, di avere troppo denaro, di non avere un compagno, di avere un compagno, di essere sposati, di non essere sposati, di non avere figli, di avere figli, di comprare la casa, non comprare la casa. La paura è innata nella nostra società, quindi noi viviamo nella paura e il nostro comportamento si è adattato a non essere la nostra verità. Siamo espressione solo di paura, rabbia, tristezza, malinconia, gelosia, invidia, ira, una serie di emozioni. Il corpo è talmente abituato ad essere in questo stato che siamo dipendenti da sostanze come eroina, cocaina, caffeina, cioccolata, alcol, tabacco e siamo quindi dipendenti dalle molecole della paura che sono cortisolo, endorfine e adrenalina. Sono molto potenti queste molecole, infatti possono salvare la vita, come è capitato a me quando sono stata investita dalla macchina, la mia gamba nuda in mille pezzi è diventata liquida. Il mio corpo ha reagito con paura, ha scatenato un meccanismo cellulare per cui ha iniziato a produrre cortisolo, adrenalina, neuro-endorfine che sono le molecole endogene dell’oppio. Questo mi ha aiutato a sopravvivere perché ero in pericolo di morte. Però noi adesso siamo in un loop di stress, il corpo produce le stesse sostanze di una situazione di pericolo solo a causa dei nostri pensieri. Il corpo non riesce più a distinguere tra la realtà, un pericolo reale e quello che è solo un pensiero. É per questo che ci ammaliamo che abbiamo tumori, ernie, malattie autoimmuni, ansie, prendiamo psicofarmaci. Lo yoga va a curare proprio questo, come ci creiamo malattie con la mente, allo stesso tempo possiamo anche curarci con la nostra mente che è molto potente. Ora c’è un nuovo ramo della ricerca neuro-scientifica che fa ricerca proprio su questo. La mente non è separata dal corpo, possono lavorare insieme per un’auto-guarigione.

Lo yoga in origine nacque proprio per questo curarsi senza medicine

I sutra di Patañjali hanno più di 2500 anni, era il saggio che ha scritto il primo manuale. In realtà ci sono pochissime indicazioni sulle pose e le posture fisiche, è quasi tutto sulla mente e il respiro, come quietare la mente attraverso esercizi respiratori chiamati ‘Pranayama’, per tenere sotto controllo la mente erratica. Le ‘Asana’ cioè le posture sono nate molto dopo, servono per muovere energia insieme al respiro ma lo yoga è anche molto altro.

Dopo l’incidente che ha cambiato la tua vita, hai continuato a insegnare yoga, viaggi moltissimo, sembri molto felice, però non deve essere stato facile per te accettare e adattarsi a questa nuova situazione. Non c’è la minima vergogna da parte tua nel mostrare il tuo corpo com’è adesso, hai un grande coraggio

É un lavoro quotidiano, ora sono molto serena e felice, al massimo della mia vita, condivido l’esperienza che ho avuto con gli altri per fargli da esempio. Non per ‘Ego’ ma nel senso: ‘se ce l’ho fatta io ce la potete fare anche voi’. Quando mi è capitato di perdere la gamba, non è certo un evento ‘nomale’, è stato un lutto, c’è stato tanto dolore, i primi anni sono stati molto difficili, ero depressa, triste, mi vergognavo perché non ero come prima, non ero perfetta. Piano piano sono guarita usando gli strumenti che avevo grazie al cielo, cioè lo yoga, la meditazione, la consapevolezza interiore, il ‘transformational breath’ che insegno adesso. Ovviamente ci sono giorni che mi girano delle scatole come tutti, avendo una gamba bionica non posso fare tutto quello che vorrei fare, devo trovare il modo di farlo in un altro modo. Non è quello che ti capita, ma cosa ci fai con quello che ti capita. Se riesci a estrarre un messaggio da quello che ti è capitato, che sia un abbandono, un trauma, una cattiveria, una violenza, un incidente, un tradimento, una perdita economica. Se riesci a estrarre il vero messaggio allora riesci a cambiare la tua vita. É quello che ho fatto io, prima lavoravo per la Novartis, andavo in giro per il mondo a fare congressi da scienziata, poi mi è successo l’incidente e ho pensato: ‘la mia vita è finita’, invece la mia vita era appena cominciata. La mia vita prima non era come adesso, ora è mille volte meglio. Adesso non ho paura della morte, vedo che la nostra società vive nel terrore e questi strumenti yoga, respiro, sono come delle guide pratiche per affrontare la vita. Lo yoga è essere autentici, spesso non siamo onesti, facciamo le cose per compiacere gli altri ma facciamo del male a noi stessi. La gente non è abituata a esprimere la propria verità, si sente giudicata, si sente in colpa e poi ha l’ansia o è sempre stanca o ha la gastrite o il mal di testa.

Per informazioni:
https://www.micheleannebarocchi.com
http://itsyoga-firenze.com

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