“Per forza di levare. Michelangelo scultore nelle fotografie degli Archivi Alinari” è il titolo di un’importante mostra fotografica curata da Rita Scartoni, con la consulenza scientifica di Cristina Acidini, ospitata al CARMI museo Cararra e Michelangelo.
Il progetto promosso dal Comune di Carrara in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia, svela come i Fratelli Alinari, Brogi, Anderson, i grandi editori dell’Ottocento, hanno immortalato i capolavori del “Divin Artista”, in occasione dei 550 anni dalla nascita dell’artista.
Un’esposizione unica, che mette in luce sguardi particolari e interpretazioni visive sorprendenti, risultato dell’incontro del genio di Michelangelo con quello dei fotografi.
“Fotografie, fotografie…”, per lo storico dell’arte Bernard Berenson non ce n’erano mai abbastanza per fare il suo mestiere. – dice Rita Scartoni, Responsabile Licensing e progetti della Fondazione Alinari per la Fotografia e curatrice della mostra – Lungo più di un secolo, la mostra segue l’impegno degli Alinari nella riproduzione e diffusione dell’opera scultorea di Michelangelo, quell’arte che si fa ‘per forza di levare’. Un dialogo tra scultura e fotografia, tra materia e luce, che ci conduce attraverso una rilettura dell’opera dell’artista”.

La mostra
La mostra ospitata al CARMI Museo Carrara e Michelangelo presenta circa 70 stampe fine art, insieme a una selezione di stampe originali, tratte dagli Archivi Alinari, storico patrimonio fotografico fiorentino acquisito dalla Regione Toscana nel 2019.
Il percorso espositivo copre 120 anni di fotografia, dal 1852 in poi, e racconta l’evoluzione della riproduzione fotografica dell’opera di Michelangelo, dalla documentazione oggettiva alla fotografia come strumento interpretativo e storico.
Le immagini esposte spaziano tra Firenze, Roma, Milano e Parigi, includendo celebri scatti come quelli del David in Piazza della Signoria, realizzati da Leopoldo Alinari.
Una sezione speciale, “Giganti di marmo e di vetro”, mette in relazione il visionario progetto di Michelangelo di scolpire un colosso direttamente dalla montagna di Carrara con le imponenti lastre negative in vetro dei Fratelli Alinari, tra cui spicca una grande riproduzione del Mosè.
Un’altra parte della mostra è dedicata all’atelier Brogi, autore di una campagna fotografica durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui le statue della Sacrestia Nuova di San Lorenzo sono riprese dopo essere state rimosse per motivi di sicurezza, offrendo prospettive inedite.
Infine, la mostra celebra Carrara e le sue cave di marmo, luogo cruciale dell’arte e fonte di ispirazione per Michelangelo e per molti fotografi. Attraverso immagini tratte dall’Archivio Corsini, vengono documentate le tecniche di estrazione e trasporto del marmo nei primi del Novecento.
