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Menarini investe a Sesto Fiorentino: 150 milioni di euro per un polo da 250 posti di lavoro

Firmato un accordo tra la Regione, il Comune, la Città metropolitana e l’azienda farmaceutica per il nuovo stabilimento che sorgerà nell’area ex Longinotti

La Menarini, prima industria farmaceutica italiana con casa madre a Firenze e già presente in Toscana e in 136 paesi nel mondo, investirà 150 milioni di euro per un nuovo polo produttivo a Sesto Fiorentino. Sorgerà nell’area ex Longinotti e offrirà 250 posti di lavoro, più altrettanti nell’indotto. 

Per sostenere il programma di sviluppo è stato approvato e verrà firmato nei prossimi giorni un protocollo d’intesa tra Regione, Comune, Città metropolitana e azienda che darà il via a un tavolo permanente per coordinare tutti gli aspetti ambientali, urbanistici ed infrastrutturali legati alla realizzazione del nuovo insediamento.

“Il progetto di Menarini assume una rilevanza strategica sia per il recupero di un’area industriale ormai ferma da tempo, sia per la tipologia di attività ed innovazioni sviluppate, sia infine per le ricadute occupazionali e per le opportunità che si apriranno per le piccole e medie imprese toscane – commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi – la piattaforma di ricerca e produzione farmaceutica proposta dal gruppo rappresenta una sfida sia per il privato sia per il pubblico: reindustrializzare l’area ex-Longinotti comporta infatti la gestione di diverse complessità autorizzative e realizzative. Da qui la necessità di una tavolo di coordinamento lungo tutte le varie fasi dell’investimento, che come Regione mettiamo volentieri a disposizione assieme al Comune di Sesto Fiorentino e la Città metropolitana”.
Il modello di lavoro è quello che in Regione è già stato tenuto a battesimo dieci anni fa con “Invest in Tuscany”, la struttura che si propone come punto di riferimento per chi vuole investire in Toscana, garantendo risposte veloci e capacità di intermediazione.

“L’industria farmaceutica è un settore trainante per il nostro Paese, un asset fondamentale per la crescita, lo sviluppo economico e l’occupazione” commentano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del board di Menarini. “La produzione farmaceutica italiana – spiegano – garantisce standard di qualità elevatissimi, e avere gli stabilimenti in Italia fa la differenza per i pazienti: lo abbiamo visto in questo periodo di emergenza Covid quando vi sono state viceversa gravi carenze per altri materiali sanitari le cui produzioni erano completamente delocalizzate”. 

La produzione farmaceutica italiana è la prima in Europa e vale l’1,8% del Pil, pari a circa 33 miliardi di euro. La filiera comprenda circa cinquemila aziende e solo in Toscana ve ne sono più di trenta attive, venti gli stabilimenti produttivi, e la specializzazione nel bio-farmaceutico nel 2019 ha raggiunto livelli tali da confermare la regione come terzo polo nazionale del settore, dopo Lombardia e Lazio, con una produzione di circa 6 miliardi di euro per il 70 per cento destinato all’export e 16 mila addetti (il 10 per cento in ricerca e sviluppo) concentrati nelle aree di Firenze, Pisa, Lucca e Siena.

“Il nostro territorio si conferma capace di attrarre investimenti e competenze e si avvia sempre più a diventare un distretto della farmaceutica di livello nazionale – commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi – siamo molto soddisfatti che una realtà industriale assai importante come Menarini confermi la volontà di investire a Sesto, permettendo il recupero di una vasta area industriale e creando nuovi posti di lavoro di grande qualità. Sosteniamo quindi con convinzione questo progetto e lo seguiremo con attenzione insieme agli altri livelli istituzionali coinvolti per facilitare tutti i passaggi autorizzativi necessari”.

Il gruppo Menarini, che conta nel mondo oltre 17 mila dipendenti e sedici stabilimenti di produzione ma non si è dimenticato della Toscana dove è nato, nell’insediamento storico nella zona di Campo di Marte a Firenze ha creato infatti negli ultimi cinque anni più di trecento posti qualificati di lavoro per oltre mille unità in tutta la città.
“Questo investimento – commenta anche il sindaco metropolitano Dario Nardella – è un fatto straordinario che arriva in un momento di grande sofferenza per l’economia locale e internazionale e per questo vale ancora di più come segno tangibile di ottimismo e fiducia verso il nostro territorio”.

 

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