Si terrà a giugno a Firenze la prima edizione del Memorial Davide Astori, torneo riservato alla categoria Pulcini 2012-2013 e dedicato al capitano della Fiorentina, scomparso il 4 marzo 2018. Bologna, Cagliari, Cremonese, Fiorentina, Inter, Roma, il club fiorentino Affrico come padrone di casa e altre squadre dilettanti sono le società che daranno vita al Memorial.
Il torneo, che si gioca appunto sul campo dell’Affrico (nel Quartiere 2, a pochi passi dallo stadio Artemio Franchi), si svolgerà dal 2 al 4 giugno. Il club dilettantistico è affiliato alla Fiorentina.
Bruno Astori: “Venire a Firenze è come tornare a casa”
Tra i presenti alla conferenza stampa di lancio dell’evento che si è tenuta ieri al Museo del calcio di Coverciano anche il direttore generale della Fiorentina Joe Barone e Bruno, Marco e Renato Astori, rispettivamente fratelli e padre di Davide.
“Venire a Firenze è come tornare a casa, ogni volta che possiamo per questi eventi cerchiamo di farlo – ha detto Bruno Astori – Coverciano per Davide è stato un posto molto simbolico, la prima volta che sono venuto a vederlo era nel 2005 quando giocava nell’Under 18. Ho parlato con la Fiorentina e cercheranno sempre di mantenere il ricordo con grande discrezione, apprezziamo
molto”.
“Ero negli Stati Uniti quando ho letto di Astori – ha spiegato il direttore della Fiorentina, Joe Barone – la sua storia è molto evidente nella Fiorentina ed è sempre presente in tantissimi stadi, abbiamo sue foto ovunque e la sua maglia, il suo ricordo è sempre vivo nel calcio italiano. Questo evento è molto importante, Davide faceva tanto per i bambini ed avere il suo nome in un Memorial era il mio primo punto d’arrivo: l’Affrico è la mia prima conoscenza nel calcio fiorentino. Mi auguro che un giorno la finale si possa giocare al Viola Park. Astori ha lasciato un ricordo di come deve essere un umano, un calciatore, un papà, un amico, far parte della città e di un popolo: io questi valori li rivedo ogni giorno nel nostro capitano Biraghi”.
“Penso che Davide abbia fatto uno dei pochi miracoli che il calcio conosce, mettere insieme tutti – ha concluso il direttore del Museo del calcio Matteo Marani – ricordo che tempo fa venne qui al Museo Bonucci, vide la maglia di Astori e lo vidi commosso”.