Dal 28 febbraio al 5 aprile al Teatro Cantiere Florida e in altri spazi della città arriva il Materia Prima Festival, a cura della compagnia Murmuris, in tutto oltre un mese di appuntamenti per esplorare i nuovi linguaggi del palcoscenico e alimentare la relazione tra teatro e comunità.
Al centro dell’undicesima edizione ci sarà il corpo ibrido, abitato, migrante, detenuto, in mutamento. Un festival che è corpo esso stesso, “organismo che si trasforma e vive della risposta del pubblico e dei luoghi che abita in continua, vitale metamorfosi, sorprendendo anche noi che l’abbiamo pensato e voluto”, spiegano gli organizzatori.
L’obiettivo è riportare il teatro al centro della vita delle persone e immaginare una nuova comunità di artisti e spettatori che, insieme, abitano il presente.
Tutto questo tramite un cartellone rivolto a ogni fascia di spettatori, con il sostegno e il contributo di Mic – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze.
Progettare ogni anno il nostro Festival è davvero come proseguire una lunga storia d’amore, costruirne il futuro e immaginarne un nuovo atto con coraggio
“A love story” è il sottotitolo del primo spettacolo, la nuova produzione dei Motus con la quale abbiamo voluto inaugurare Materia Prima 2024”, racconta la compagnia Murmuris, “Progettare ogni anno il nostro Festival è davvero come proseguire una lunga storia d’amore, costruirne il futuro e immaginarne un nuovo atto con coraggio. Proprio così, come quando ci si innamora, non si vedono ostacoli e si procede animati dalla passione. Ed è con lo stesso spirito che Materia Prima ogni anno torna, come un gesto di amore e cura per questa città e per tutto il pubblico che vorrà seguirci”.
“L’undicesima edizione del Materia Prima Festival porta a Firenze una scelta di spettacoli, incontri e performance itineranti innestate nel contemporaneo e nella dimensione politica e sociale delle nostre comunità. Dall’abitare gli spazi, alla complessità delle relazioni, alla cultura come cura e fattore di progresso, al teatro come strumento di crescita e inclusione sociale. Materia Prima Festival è una rassegna di qualità che porta sul palco compagnie di livello nazionale e internazionali e giovani emergenti. È rivolta a tutta la cittadinanza con un impegno particolare sui giovani e le scuole. Come Regione Toscana abbiamo voluto sostenere e promuovere questa realtà nell’ambito di un impegno istituzionale che riteniamo strategico e che continueremo a portare avanti attraverso il percorso degli Stati Generali della Cultura”. È quanto dichiara Cristina Giachi, presidente della Commissione istruzione, formazione, beni e attività culturali.
“Un festival che torna a mettere il teatro al centro della vita delle persone – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini –, spostando il focus sul tema corpo, dei suoi mutamenti e dell’esplorazione attraverso l’arte intesa come opportunità unica per creare connessioni con il pubblico e costruire una comunità chiamata a riflettere sulla condizione umana nelle sue tante implicazioni. Una rassegna che è un inno alla comprensione reciproca e che si conferma ormai una presenza solida nel panorama culturale fiorentino, come sottolinea il numero delle edizioni raggiunte. Materia Prima Festival è stato infatti capace di innovarsi al passo con i mutamenti artistici, interpretando l’evoluzione dei tempi”.
Tutti gli spettacoli del Materia Prima Festival
Il festival Materia Prima si apre martedì 28 febbraio alle 21.00 presso il Teatro Cantiere Florida con “Frankenstein (a love story)”, in prima toscana l’opera più recente dell’iconica formazione tre volte premio Ubu Motus con il ritorno sul palcoscenico accanto a Silvia Calderoni del cofondatore Enrico Casagrande in una rilettura del mito del moderno Prometeo.
Tra i titoli da segnalare: “Il grande vuoto”, per la prima volta in scena dopo il debutto a Romaeuropa un toccante eppure leggerissimo spaccato sull’Alzheimer firmato Fabiana Iacozzilli, drammaturga associata al Lincoln Center Directors Lab del Met di New York e applaudita nei festival di tutto il mondo, con Giusi Merli nel ruolo principale (16 marzo ore 21.00, Teatro Florida);
L’8 marzo al Florida: “Sid. Fin Qui tutto bene” torrenziale monologo per batteria e voce vincitore agli In-box 2023 che è valso al protagonista Alberto Boubakar Malanchino l’Ubu nella categoria Miglior attore under 35, ritratto di tutti quei ragazzi che, dalle periferie dell’Occidente, urlano la noia per una vita di desolazione e consumo nel limbo della seconda generazione.
A ancora “Forse una città (Mirages)”, in prima assoluta la performance multimediale sulle variabili dell’abitare del collettivo AdA, fondato dalla visual artist e regista video Loredana Antonelli, dalla dj e producer Lady Maru e dall’attore, drammaturgo e regista teatrale Pasquale Passaretti, con i costumi nati dalla collaborazione con Accademia Italiana il 21 marzo ore 21.00, al Teatro Florida.
Il 22 e 23 marzo in due sessioni alle 19 e alle 20.30 all’Archivio di Stato si tiene “De los muertos a Firenze”,riflessione sui legami che intrecciano i vivi e i non più vivi di collettivo ZimmerFrei – ovvero Anna de Manincor (artista e filmmaker) e Massimo Carozzi (musicista e sound designer) – in un allestimento site specific che unisce ricerca documentaria e presenza dal vivo.
Sguardo aperto sulle produzioni più interessanti a livello nazionale ma anche grande attenzione ai progetti sul territorio. Da qui la partecipazione al festival della Compagnia di Sollicciano – laboratorio guidato da Elisa Taddei con attori detenuti nato all’interno della Casa circondariale di Sollicciano, a Firenze – con la proiezione del documentario “Essere o non essere, Amleto” (2 aprile ore 19.00, Teatro Florida), e di Andrea Macaluso, fondatore dello spazio culturale fiorentino Il Lavoratorio, che interpreterà la “Batracomiomachia” per parlare dell’oggi come solo i classici sanno fare, tra gli echi epici della grecità e il ritmo della traduzione in endecasillabi di Giacomo Leopardi (3 marzo ore 16.00 e 4 marzo ore 10.00, Teatro Florida).
Da non perdere poi “Le Case del malcontento”, produzione Murmuris / Atto Due dall’omonimo romanzo di Sacha Naspini – scrittore maremmano tradotto in 26 paesi e pubblicato in Italia da Edizioni E/O, qui anche nel ruolo di supervisore alla drammaturgia (26 e 27 marzo ore 21.00, Teatro Florida).
La chiusura del Materia Prima Festival, venerdì 5 aprile alle 21.00 sempre al Teatro Florida, sarà affidata a “Solo quando lavoro sono felice”, caustica parodia della sempre più soffocante presenza del lavoro nelle nostre vite, di e con gli astri nascenti del teatro off Niccolò Fettarappa e Lorenzo Maragoni.