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Marmi antichi ed eventi musicali: le aperture straordinarie del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

A partire dal mese di luglio si potrà visitare – in orario pomeridiano e serale – la collezione della storica istituzione fiorentina

Aperture straordinarie al museo - © Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

Si amplia l’offerta culturale del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, istituzione fiorentina che, a partire dal mese di luglio, consentirà ai turisti di visitare le proprie sale con orario prolungato. Le aperture straordinarie pomeridiane e serali sono in programma nei venerdì sera dei giorni 12 e 26 luglio; 2 e 30 agosto; 13 settembre sera (ore 19:00-23:00); ed in tutti i giovedì pomeriggio di settembre e ottobre (5, 12, 19, 26 settembre; 3, 10, 17, 24, 31 ottobre – ore 14:00-18:00).

Ma non solo. In alcune date gli ingressi al museo saranno arricchiti con eventi musicali organizzati in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini, con il coro Musica Harmonica e con altri interlocutori.

Si comincia con l’apertura serale del 12 luglio, nel corso della quale il coro dell’associazione Musica Harmonica propone il concerto: Rinascimento e polifonia. Percorso attraverso la musica polifonica europea del Quattrocento e Cinquecento.

Inoltre nel corso delle aperture straordinarie che si terranno nei giovedì pomeriggio di settembre e ottobre saranno organizzate visite guidate gratuite condotte dai professionisti che operano nell’Istituto, sede di prestigiosi laboratori di restauro e della Scuola di Alta Formazione e Studio, che illustreranno ai visitatori le opere esposte nel Museo, testimonianza della tradizione del “commesso” in pietre dure e della storia dell’Opificio.

L’Opificio delle Pietre Dure

Era il 1588 quando Ferdinando I de’ Medici decide di fondare a Firenze l’antico Opificio, manifattura di corte specializzata nella lavorazione delle pietre dure, per la creazione di oggetti artistici destinati ad arredare le dimore granducali o ad essere offerti in dono.

Con il Regno d’Italia e la fine del Granducato di Toscana, l’Opificio si specializzò nel restauro operando non solo a Firenze e provincia, ma anche in grandi restauri di mosaici e materiali lapidei in ambito nazionale ed internazionale: nel Battistero di Albenga in Liguria, nei principali monumenti ravennati, nella Cappella del Sacramento del duomo di Reggio Calabria, nei pavimenti a mosaico dell’abbazia di Pomposa, del Duomo di Salerno, negli edifici romani dell’isola di Kos, e altrove.

Dopo la Seconda guerra mondiale l’Opificio contribuì al recupero di importanti opere danneggiate dalle operazioni belliche, attenendosi al restauro lapideo, dei mosaici, delle terrecotte.

L’altra realtà che dà origine al moderno istituto è quella del Gabinetto Restauri della Soprintendenza delle Belle Arti di Firenze, fondato nel 1932 da Ugo Procacci e che può a buon diritto essere considerato, per precedenza cronologica, il primo laboratorio di restauro moderno d’Italia.

In seguito al tragico evento dell’alluvione di Firenze del 1966 il Gabinetto Restauri della Soprintendenza fu trasferito in un edificio interno alla Fortezza da Basso (tuttora la sede più ampia dei laboratori dell’OPD), per la necessità di ospitare una gran quantità di opere da restaurare, anche di grandissimo formato, come la Croce dipinta di Cimabue proveniente dal Museo dell’Opera di Santa Croce.

Nel 1975 l’antico Opificio e il Gabinetto Restauri della Soprintendenza vennero riuniti in un’unica entità con il nome di Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro, dando così origine al moderno Istituto.

Il Museo

Il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure illustra la storia della manifattura artistica e le vicende che hanno caratterizzato l’attività produttiva.

Nei laboratori di produzione, infatti, sono rimaste opere incompiute, o risultato di modifiche e smontaggi successivi, e quanto è sopravvissuto alle dispersioni ottocentesche, che ebbero termine nel 1882 con la musealizzazione della raccolta.

La collezione delinea un percorso storico della manifattura che si snoda attraverso tre secoli. Resta inoltre un importante campionario di marmi antichi e di pietre dure raccolti in funzione della tecnica del commesso.

Info e biglietti

La biglietteria chiude 30 minuti prima dell’orario di chiusura del Museo. La visita guidata al Museo è gratuita, per gruppi di circa 20 persone, con partenza ogni ora. Non è prevista la prenotazione: sarà sufficiente richiedere di essere inseriti nei gruppi per la visita guidata direttamente sul posto.

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