Ci sono anche tre siti toscani tra le undici candidature per il Marchio del Patrimonio Europeo presentate al Ministero della Cultura che cura la procedura di preselezione dei siti italiani.
Le candidature presentate entro il 1 marzo
Il Marchio del Patrimonio europeo, noto a livello europeo con la denominazione European Heritage Label, è un riconoscimento comunitario che nasce per valorizzare il patrimonio culturale comune, tramite il quale rafforzare il senso di appartenenza all’UE.
Entro il 7 febbraio una Commissione ministeriale, che verrà appositamente costituita, dovrà valutare i siti migliori dal punto di vista della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativo-gestionale, al fine della presentazione delle candidature – fino a un massimo di due – alla Commissione europea entro l’1 marzo: solo un sito potrà poi essere insignito del riconoscimento per ciascuno Stato membro partecipante all’iniziativa.
Montelupo Fiorentino, Massa Marittima e Chianciano Terme
Per quanto riguarda la Toscana in lizza c’è la ceramica di Montelupo Fiorentino, con il relativo museo e parco culturale, il Museo diffuso della memoria di Niccioleta, il villaggio minerario a Massa Marittima, e la riserva di Pietraporciana a Chianciano Terme.
L’ultimo sito italiano a ricevere il Marchio del Patrimonio Europeo, nell’ambito della selezione 2023, è stato il Comune di Sant’Anna di Stazzema che si è aggiunto agli altri quattro luoghi della cultura in Italia già insigniti del riconoscimento: il comune di Ventotene, il Museo Casa De Gasperi, Forte Cadine e l’Area archeologica di Ostia antica.
Gli altri otto progetto in gara sono l’Area archeologica del Foro Romano e Palatino, la Basilica di San Benedetto di Norcia, Campo
65 ad Altamura, la Grotta di Sant’Elia a Postiglione, i luoghi dell’operazione Avalanche/Lands of Avalanche a Battipaglia, i Monasteri benedettini di Subiaco, il Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce a Seveso e il Teatro Olimpico di Vicenza.