L’Università di Siena ha voluto ricordare, con una lapide apposta nel cortile del palazzo del Rettorato di Siena, tre suoi studenti partigiani fucilati dai nazisti nel 1944. La cerimonia si è tenuta il 22 novembre nel primo pomeriggio, giorno dedicato anche alla inaugurazione del 784° anno accademico che si era tenuta al mattino.
Grazie a una ricerca – condotta da Alessandro Leoncini e Giovanna Giorgetti – sono emerse dall’archivio storico dell’Università di Siena le carte che riguardano i tre giovani caduti. Si tratta di: Franco Tiberi Venturucci, studente di Medicina, nato a Grosseto nel 1923 e ucciso a Monticello Amiata il 19 giugno 1944; Luigi Carletti, studente di Giurisprudenza nato a Siena nel 1921, partigiano del Raggruppamento Monte Amiata, ucciso a Monte San Savino il 2 luglio 1944; Vittorio Labate, studente di Giurisprudenza nato a Napoli nel 1919, sottotenente di Polizia e partigiano della terza Brigata Garibaldi Formazione Santo, caduto a Terricciola il 3 aprile 1944.
“Ricordare coloro che hanno dato la vita per un’idea è il modo migliore con cui l’Università di Siena possa ricordare gli ottanta anni dalla Liberazione”, ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani che ha partecipato alla cerimonia insieme al Rettore Roberto Di Pietra, la presidente Anpi provinciale Siena Silvia Folchi, il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea, Alessandro Orlandini, e Patrizia Gabrielli, docente del dipartimento di Scienze politiche e internazionali.
“4500 sono stati morti in Toscana negli eccidi nazifascisti” – ha concluso il presidente. “Si tratta di vittime che hanno consentito poi al nostro paese di stare al tavolo delle forze, delle nazioni che poterono dire alla fine di avere vinto la Seconda guerra mondiale. Se non ci fosse stato questo sacrificio chissà quale sarebbe stato il destino dell’Italia, magari sarebbe stata divisa in due come la Germania”.
“Ogni istituzione – ha detto il rettore – è tenuta a preservare la propria memoria soprattutto quando questa incarna con l’estremo sacrificio dei suoi componenti i valori della nostra carta costituzionale. Oggi l’Università di Siena rende onore a tre suoi valorosi studenti che ottanta anni fa contribuirono alla liberazione dall’occupazione nazista la città di Siena».
Ai tre studenti, come ricorda Silvia Folchi, il rettore Mario Bracci conferì la laurea ad honorem nel novembre 1944, Nella lettera ai familiari Bracci scrisse: “Mi inchino innanzi tutto alla memoria del glorioso caduto. Ora lo spirito di questo studente sta con i compagni di Curtatone e di Montanara a proteggere la libertà del nostro Paese”.