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Ludopatia, 2 milioni dalla Regione contro la dipendenza da gioco d’azzardo

L’impegno del presidente Giani e dell’assessore Bezzini per contrastare un giro d’affari che muove in Toscana più di 8 miliardi di euro all’anno

Ludopatia

Un rinnovato impegno della Regione Toscana per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. Due le delibere presentate in Giunta dall’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. Con la prima assegna 1 milione e 910 mila euro di fondi nazionali ad Asl, Anci Toscana e IFC-CNR di Pisa per dare seguito alle azioni del Piano regionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei disturbi correlati alla dipendenza dal gioco d’azzardo, arrivato alla sua terza edizione. Con l’altra delibera rinnova per i prossimi due anni la collaborazione con Anci Toscana.

I progetti realizzati nell’ambito del Piano regionale per la prevenzione – spiega il presidente della Regione, Eugenio Gianimirano a ridurre il numero di persone a rischio, ad informare e sensibilizzare la cittadinanza sui pericoli del gioco d’azzardo e promuovere un approccio responsabile al gioco, e non soltanto a quello d’azzardo. Dal 2021 ad oggi le azioni del Piano hanno consentito di potenziare le competenze dei servizi territoriali, grazie alla formazione di oltre 700 operatori attivi sia nel settore pubblico che negli Enti del Terzo Settore. Parallelamente, sono stati organizzati più di 200 eventi rivolti alla cittadinanza, finalizzati a promuovere informazione e consapevolezza, alcuni dei quali mirati a specifici gruppi, come le donne e gli over 65”.

Lungo questa strada – afferma l’assessore Bezzinisarà possibile proseguire attraverso l’impiego dei fondi assegnati. Particolare attenzione è stata riservata anche ai giovani: negli ultimi anni più di 5mila studenti sono stati coinvolti in attività educative volte a far emergere i fattori di rischio e protezione legati al gioco d’azzardo, contribuendo allo smantellamento di miti e false credenze. Questo focus ha favorito l’inclusione, all’interno del Piano, di una prospettiva più ampia, che considera anche le nuove dipendenze comportamentali legate all’uso delle tecnologie digitali”.

Con il nuovo Piano triennale approvato dalla giunta si darà così seguito ai progetti attivati in tutte le 28 zone distretto, finalizzati ad informare e sensibilizzare la popolazione generale. Saranno anche proposti interventi sperimentali che vedono gli operatori intervenire direttamente nei pressi dei luoghi che offrono azzardo (in accordo con i gestori dei locali), per “sfidare” i giocatori a rispettare alcuni impegni (ad esempio quello di uscire dalla sala giochi dopo un tempo stabilito) in cambio di una serie di buoni premio.

In questo ambito rientreranno anche gli sportelli di ascolto, ovvero dei punti di accoglienza e accompagnamento ai servizi, che vogliono essere un primo punto di contatto per il giocatore, un suo familiare o amico: vere e proprie “antenne” diffuse sul territorio, per intercettare il prima possibile le situazioni di bisogno. In particolare, nelle Società della salute della Asl Toscana centro, dove si registra la percentuale più alta di presi in carico, saranno attivati interventi di prevenzione svolti direttamente nei contesti lavorativi.

I dati sul giorno d’azzardo in Toscana

Le indagini epidemiologiche sul gioco d’azzardo sono affidate dalla Regione Toscana all’IFC-CNR, che conduce attività di studio, ricerca, monitoraggio del fenomeno e restituendo un patrimonio di dati fondamentali per pianificare gli interventi.

Stando ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in Toscana la raccolta relativa all’annualità 2023 (ultimo dato ad oggi disponibile), ovvero il quantitativo di denaro immesso nel circuito dell’azzardo, è stata di circa 8,1 miliardi di euro, corrispondente a 2.214,14 € pro capite, considerando quindi tutta la popolazione residente nella regione, compresi i minori, per i quali – è bene ricordarlo – il gioco d’azzardo è proibito.

La raccolta relativa ai canali di gioco fisico è risultata pari a 4,1 miliardi di euro, mentre quella relativa al gioco online ammonta a 4 miliardi. Nel 2024 i soggetti in carico con disturbi del gioco d’azzardo presi in carico dai Servizi per le dipendenze regionali sono stati 1.302.

La quota di coloro che si sono rivolti per la prima volta ai servizi nel 2024, ammontava al 28% e risultava piuttosto omogenea sul territorio regionale. Su tutto il territorio regionale, le fasce di età più rappresentate sono quelle adulte e mature (dai 40 ai 65 anni e oltre), con un’età media degli utenti afferenti ai SerD di circa 49 anni.

L’accordo con Anci Toscana

La Regione ha stipulato con Anci Toscana uno schema di Accordo di collaborazione del valore di 140.000 euro, finalizzato a disciplinare la modalità di collaborazione reciproca. Saranno realizzate azioni di coordinamento, di supervisione e di supporto tecnico, indirizzate alla completa attuazione degli interventi contenuti nel “Piano regionale 2024-2026 per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei disturbi correlati alla dipendenza da gioco d’azzardo”.

L’accordo, che ha validità per due anni, prevede di fornire un supporto alle Società della Salute e alle Zone Distretto nella programmazione e nell’implementazione delle attività locali. L’obiettivo è di rafforzare l’integrazione delle azioni all’interno delle strategie di intervento previste dal Piano regionale e facilitare la creazione di tavoli con i soggetti attuatori delle azioni di prevenzione.

Si punta inoltre a coordinare e supervisionare gli adempimenti e le azioni progettuali assicurando un indirizzo unitario e il monitoraggio dell’attuazione del Piano e infine la partecipazione alla relazione di eventi di divulgazione sul Piano di contrasto al gioco d’azzardo e di sensibilizzazione sul tema.

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