Cultura/

Arte, per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois

Fino al 20 ottobre, grazie al progetto del Museo del Novecento e alla collaborazione con l’istituto degli Innocenti, sarà possibile visionare per la prima volta le opere iconiche dell’artista

Louise Bourgeois - © Museo del Novecento

Sono ormai iconiche alcune delle sue opere, come il grande ragno Spider alle Cells, Louise Bourgeois è indubbiamente una delle protagoniste assolute dell’arte del XX e XXI secolo. E dal 22 giugno al 20 ottobre Firenze ospiterà Bourgeois in Florence, il progetto organizzato e coordinato dal Museo Novecento in collaborazione con il Museo degli Innocenti e che porta per la prima volta in città le opere dell’artista nata a Parigi nel 1911 e scomparsa nel 2010 a New York.

Due saranno le mostre a lei dedicate: Do Not Abandon me e Cell XVIII (Portrait)

Do Not Abandon Me

La mostra è curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Pensata in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine, l’esposizione darà modo di apprezzare dal vivo quasi cento opere dell’artista, tra cui molte su carta, tra gouaches e disegni, realizzate negli anni duemila oltre a sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. Spider Couple, una delle creazioni più celebri ed emblematiche della Bourgeois, verrà installato nel cortile del museo.

La mostra Do Not Abandon Me occuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano. Si tratta della più estesa e importante rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. La mostra sarà inoltre completata dall’esposizione di due importanti installazioni: Peaux de Lapins, Chiffons Ferrailles à Vendre, una delle Celle dell’artista, verrà presentata in una sala al piano terra del museo. L’opera Cross sarà presentata anche nella ex chiesa dell’edificio rinascimentale.

Cell XVIII (Portrait)

L’opera sublimerà la collaborazione tra il museo del Novecento e l’Istituto degli Innocenti. Nato nel 1419 come ospedale con il preciso scopo di accogliere l’infanzia priva di cure familiari in un ambiente contraddistinto dall’alto pregio artistico e architettonico, l’Istituto non ha mai interrotto la sua mission originaria, spesso precorrendo le innovazioni per la cura dei più piccoli. Nel complesso progettato da Filippo Brunelleschi, gli spazi del Museo ospiteranno Cell XVIII (Portrait), un’opera di forte impatto visivo in potente risonanza con la storia e la collezione degli Innocenti, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento.

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