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Lotta alla violenza di genere, una panchina rossa nel frantoio Buonamici

L’impegno concreto dell’imprenditore agricolo per una comunità più inclusiva tra biodiversità e rispetto sociale

L’inaugurazione della panchina rossa all’azienda agricola Buonamici – foto di Andrea Faggi Visual

Un segno tangibile contro la violenza di genere: è la panchina rossa collocata presso l’azienda agricola Buonamici di Fiesole. Il simbolo dell’impegno per il rispetto e la tutela delle donne. Il gesto, fortemente voluto dall’imprenditore Cesare Buonamici, presidente di Coldiretti Firenze Prato, ha coniugato il valore della biodiversità con la cultura del rispetto sociale.

L’iniziativa è avvenuta in collaborazione con l’Associazione Nazionale Antiviolenza “Senza Veli sulla Lingua”, il Comune di Fiesole e la Regione Toscana.

Cesare Buonamici: “La biodiversità è convivenza e rispetto”

Nel corso dell’evento, Cesare Buonamici ha sottolineato il significato profondo del connubio tra biodiversità e rispetto sociale, paragonando la ricchezza della natura alla capacità delle persone di convivere in armonia. “Abbiamo fatto della biodiversità il nostro patrimonio. L’olivo, simbolo di pace e vita millenaria, ci insegna a convivere e a superare le prevaricazioni” ha dichiarato Buonamici.

Ha poi annunciato che la Panchina Rossa sarà collocata nel Parco della Biodiversità, con un valore non solo simbolico ma anche pratico. “Questa panchina avrà un luogo d’onore, guarderà l’oliveto e sarà accessibile a tutti. Il nostro desiderio è che questo frantoio non sia solo un luogo di produzione, ma anche un luogo di accoglienza, riflessione e sensibilizzazione” ha concluso.

Saccardi: l’impegno della Regione e il Codice Rosa

L’evento è stato arricchito da un convegno con la partecipazione di istituzioni, magistrati, accademici e imprenditori, che hanno discusso della lotta alla violenza di genere e dell’importanza di azioni concrete.

Tra gli interventi istituzionali, quello di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, che ha ricordato il ruolo pionieristico della Toscana nella protezione delle vittime di violenza con la nascita del Codice Rosa.

Il Codice Rosa, nato in Toscana, è stato un modello per tutta Italia. Non si limita a un intervento sanitario, ma garantisce un percorso di protezione e reinserimento sociale per le donne vittime di violenza” ha spiegato Saccardi.

Ha poi evidenziato come il rispetto delle diversità sociali sia un elemento fondamentale per costruire una comunità più inclusiva, sottolineando il valore simbolico del Parco della Biodiversità come luogo di cultura e rispetto.

La panchina rossa all’azienda agricola Buonamici – foto di Andrea Faggi Visual

Ettore Nicotra: “La giustizia deve essere più veloce”

L’ex presidente della Corte d’Assise di Firenze, Ettore Nicotra, ha affrontato il tema della giustizia e della difficoltà per le donne di denunciare. “Molte vittime non denunciano per paura, vergogna o dipendenza economica. È fondamentale creare una rete di sostegno che le accompagni nel percorso di denuncia e reinserimento” ha spiegato Nicotra.

Ha poi sottolineato la necessità di una giustizia più rapida ed efficace, affinché le misure di protezione siano immediate e non arrivino troppo tardi.

Cristina Manetti: “Affrontare il problema tutto l’anno”

Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana e ideatrice del progetto “La Toscana delle Donne“, ha ribadito l’importanza di una rivoluzione culturale per combattere la violenza di genere.

Non possiamo limitarci a parlarne il 25 novembre. Dobbiamo affrontare il problema tutto l’anno, con politiche concrete che favoriscano il welfare, l’imprenditoria femminile e l’educazione alla parità di genere” ha dichiarato.

Il contrasto alle mutilazioni genitali femminili

Sono poi stati i ginecologi Lucrezia Catania e Omar AbdulcKaldir, che hanno parlato del loro impegno contro le mutilazioni genitali femminili.

“In Italia vivono almeno 35.000 donne che hanno subito questa pratica. Grazie al nostro centro di riferimento a Careggi, molte hanno scelto di sottoporsi a interventi di deinfibulazione e di proteggere le loro figlie” ha spiegato la dottoressa Catania.

AbdulcKaldir ha invece evidenziato come la violenza sulle donne immigrate sia spesso sommersa, aggravata da isolamento e dipendenza economica.

L’azione dell’Associazione “Senza Veli sulla Lingua”

A fornire dati preoccupanti è stata Patrizia Scotto di Santolo, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Antiviolenza “Senza Veli sulla Lingua“, che ha gestito 325 casi di violenza nel 2023, di cui il 20% in Toscana.

“Preoccupa l’aumento delle denunce tra le giovanissime, segnale di un malessere sociale profondo. È essenziale intervenire nelle scuole per educare i ragazzi a relazioni sane” ha dichiarato.

La panchina rossa e un impegno concreto per il futuro

L’inaugurazione della Panchina Rossa all’Azienda Agricola Buonamici non è solo un gesto simbolico, ma un segno di impegno concreto per la lotta alla violenza di genere.

“L’olio è un elemento che unisce, perché è presente in tutte le culture, religioni ed età. E come l’olio, anche il rispetto deve essere universale” ha concluso Cesare Buonamici.

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