Approfondire le soluzioni per affrontare in modo nuovo i problemi e le pratiche di lotta alla povertà, con un’attenzione particolare a quelle ad alto rischio di assistenzialismo e dipendenza assistenziale. Questo l’obiettivo del percorso formativo destinato agli assistenti sociali toscani.
Un progetto unico nel suo genere in Italia e prossimo alla partenza. A crearlo la Fondazione Assistenti Sociali della Toscana e dalla Fondazione Zancan in collaborazione con Regione Toscana e Unicoop Firenze.
Un nuovo modello di welfare state
“Occorre un nuovo modello generativo e civile – ha spiegato Rosa Barone, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana – di welfare state dove, oltre alle istituzioni, c’è anche il soggetto economico, in questo caso Unicoop. Pubblico, economia, servizi e cittadini insieme per creare politiche sostenibili di sviluppo della comunità”.
Patrizia Bellosi, in rappresentanza della Fondazione degli Assistenti Sociali della Toscana, si dice soddisfatta “di poter realizzare questo percorso formativo organizzato in laboratori, in sinergia con Regione, Ordine e Unicoop“.
“Il corso – ha aggiunto il presidente della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato – punta a sviluppare soluzioni che aiutano ad aiutarsi. Perché in Toscana? Perchè è una regione ‘inquieta’, che non si accontenta, ma che cerca sempre qualcosa di meglio”.
L’impegno della Regione Toscana
“Il rapporto della Regione con l’Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana e gli operatori – ha detto l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli – è molto importante e su questo vogliamo continuare a investire. Perchè c’è sempre più bisogno di prendersi cura delle persone, in maniera competente e formata. I bisogni stanno cambiando, diventano più complessi e gran parte della qualità delle risposte che possiamo dare dipende dalle competenze e dalla professionalità delle persone che stanno direttamente a contatto con i cittadini”.
La lotta contro la povertà sul territorio
“Siamo da sempre impegnati nella lotta contro la povertà – ha concluso Barbara Pollero, direttore soci Unicoop Firenze -. Questo percorso formativo riguarda il territorio in cui operiamo e ci permette di ragionare insieme ad altri soggetti sul tema della povertà, che è molto ampio e non si ferma alla sola emergenza alimentare ma riguarda altri ambiti. Per questo Unicoop ha scelto di partecipare”.
Tre laboratori per gli assistenti sociali
Il progetto è organizzato in ‘Laboratori per l’innovazione sociale’ (ad iscrizione gratuita) strutturati in modo tale da ‘generare’ nuovi pensieri, a partire da una riflessione sulle esperienze, pratiche e approcci non standardizzati e fondati nelle comunità e nei soggetti che le rendono attive e generative.
I laboratori, che partono dalle domande per condividere risposte che possono essere messe in pratica nelle diverse realtà territoriali, sono tre: ‘Gestire i Livelli essenziali di assistenza sociale in condizioni di emergenza, urgenza, normalità’ (il primo a partire), ‘Riqualificare l’aiuto professionale’ e ‘Affrontare i problemi con pratiche generative nelle comunità’.
Il laboratorio è una palestra per mettersi alla prova e affrontare con modalità non convenzionali i problemi che mettono in difficoltà i professionisti e il sistema dei servizi. Ogni laboratorio è aperto a un numero massimo di 30 operatori ed ognuno prevede 2 giornate in presenza (14 ore in tutto). Per partecipare: www.oastoscana.eu/ (a partire dal 9 gennaio).