Sabato 9 novembre nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio sono stati celebrati i cento anni dall’Opera Madonnina del Grappa ed il ruolo e l’importanza dell’istituzione ecclesiale cattolica a carattere caritativo fondata da don Giulio Facibeni nel 1924 a Firenze che ha aiutato oltre 20mila persone.
Alla giornata di ricordo sono intervenuti l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli assieme, fra gli altri, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, alla sindaca della città Sara Funaro, Anna Scattigno, storica della Chiesa, Luigino Bruni, docente di economia politica e la sociologa Chiara Saraceno.
“Rifredi senza l’Opera e don Facibeni – ha dichiarato il presidente Giani – sarebbe solo una distesa di case, mentre oggi il Quartiere è una parte vitale e storica della città dove ci sono servizi, il campo di calcio, spazi dedicati allo sport, i laboratori, il teatro, che contribuiscono a rendere questa parte di Firenze un polmone verde e aperto alla socialità”.
“Oggi – ha detto l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli – resta l’eredita di un uomo che ha avuto fiducia nella provvidenza di Dio e ha creduto nella possibilità di ricostruire dopo anni di guerra e distruzione a partire dal coinvolgimento e dalla partecipazione della popolazione. Questa è l’eredità più autentica di don Giulio Facibeni, in un mondo ancora oggi segnato da discordie: la forza di essere convinti che attraverso la condivisione e la solidarietà si costruisce una società più solida e più giusta e si contribuisce alla lotta contro le guerre”.