Nonostante i lockdown e le restrizioni, i toscani non hanno rinunciato allo sport, anzi. Sono un milione e 400mila i praticanti, il 40 per cento della popolazione sopra i tre anni. Torna la fiducia anche nelle società sportive, che più di altri hanno subito le conseguenze (sociali ed economiche) delle chiusure e delle disposizioni anti-contagio.
Sono evidenze emerse dal quarto rapporto sullo sport in Toscana che è stato presentato a Firenze con il presidente della Regione Toscana ed assessore allo Sport, Eugenio Giani, e i rappresentanti dei soggetti che hanno collaborato alla realizzazione del rapporto, tra cui l’assessore allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione, anche a nome dell’Anci, il vicepresidente del Coni Francesco Contorni, il presidente del Comitato italiano paralimpico Toscana Massimo Porciani e la direttrice della Scuola dello Sport, di Sport e Salute spa, Rossana Ciuffetti.
“Sono stati due anni molto difficili anche per il mondo dello sport – ha evidenziato Giani – ma la straordinaria rete di organizzazioni sportive presente in Toscana ha saputo resistere ai limiti e alle chiusure imposte dal Covid. La diminuzione dei praticanti più abituali, cui è corrisposto un incremento degli sportivi più occasionali, ma soprattutto il calo dei più giovani sono conseguenze significative dei limiti imposti dal Covid alla mobilità e alla frequentazione di impianti e palestre, ma tratta di fenomeni che potranno risultare circoscritti se, come ci auspichiamo si aprirà una fase di rilancio, fase che intendiamo accompagnare e sostenere”.
Proprio per questo “la Regione Toscana – continua il presidente – ha intensificato le azioni rivolte a enti pubblici, società sportive e praticanti, al fine di promuovere la centralità del mondo sportivo, della pratica sportiva e dell’attività motoria. Stiamo lavorando su due filoni: da una parte sul sostegno al movimento sportivo, con la messa a disposizione di una molteplicità di proposte ed una programmazione volta ad aiutare le società sportive e l’intero sistema, e dall’altra sulla promozione e qualificazione dell’impiantistica sportiva. Sono certo che queste azioni potranno accompagnare l’onda di rilancio di tutto il comparto dello sport toscano”.
Gli under 17 hanno risentito di più delle restrizioni anti-covid
Secondo i dati del rapporto, curato dall’Osservatorio Sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana, sono 1 milione 400mila toscani che nel 2021 hanno praticato sport, pari al 39,1% delle persone con più di 3 anni (+4,6% rispetto al dato nazionale). Sono invece circa 1 milione e 200mila (34,1%) i toscani che hanno praticato solo qualche attività fisica e 960.000 (26,9) gli inattivi o sedentari.
Con la pandemia i livelli di pratica sportiva hanno avuto una sostanziale tenuta, ma rispetto al 2019 sono diminuiti i praticanti regolari (dal 28,8 al 26,6 del totale) a vantaggio degli occasionali (dal 7,6 al 12,5%). Grazie anche all’aumento di chi svolge solo qualche attività (34,1% rispetto al 32% del 2019) si è ulteriormente ristretta la platea dei sedentari (dal 31,5 al 26,9).
La riduzione di chi fa sport più assiduamente non riguarda tutte le fasce d’età, ma si concentri su bambini e adolescenti: sono gli under 17 ad aver risentito di più, a livello di pratiche sportive, delle conseguenze del Covid.
Non è invece cambiata, nei due anni di pandemia, la dinamica di genere: gli uomini che praticano sport in maniera continuativa sono il 40%, le donne il 29,6%. Unanime, secondo l’indagine, la voglia del campione coinvolto nell’indagine di continuare o riprendere a fare sport.
Difficoltà e speranze delle società sportive
L’indagine, realizzata su un campione delle 2.523 società sportive toscane, ha permesso di comprendere le conseguenze dei limiti imposti dalla pandemia. L’indice dei ricavi mostra, in maniera eloquente, le difficoltà: il 91,6% delle società dichiara di aver registrato nel 2021 perdite economiche rispetto al 2019 e il 60,4% di averle avute superiori al 30%. Un dato, questo che riguarda in maniera maggiore le realtà più piccole.
Ben 4 società su 5 (il 78,8%) hanno registrato anche una diminuzione di iscritti e di praticanti occasionali. Se questi sono i dati dell’ultimo biennio, per il futuro si profila un rapido cambiamento di scenario: il 73% delle società pensa di tornare a pieno o quasi pieno regime nel 2022, il 54% pensa che il 2022 sarà in linea o migliore del 2021. La fiducia è diffusa, anche se non riguarda tutto il campione: il 15% delle società ritiene che le proprie attività diminuiranno ancora rispetto al 2019 e il 22% che non si riuscirà a ritornare ai livelli 2019.
Un altro filone dell’indagine ha riguardato il personale delle società, coinvolgendo un campione dei circa 13.500 collaboratori sportivi toscani. Per loro, l’ondata d’urto della pandemia è ben riassumibile nelle ore settimanali lavorate: dalle 19 ore settimanali medie per collaboratore nel 2019, si è passati alle 12 ore nel 2020, risalendo a 14 ore nel 2021. Anche per molti di loro, però le difficoltà vissute non hanno intaccato la fiducia: il 70,1% crede che il proprio futuro sia ancora nel mondo dello sport, mentre il 21,7% è ancora indeciso.