Con un lungo “show” condotto dal comico e musicista Francesco Mandelli Manifattura Tabacchi a Firenze ha presentato la sua nuova “Factory” un progetto il cui cantiere è già attivo e che sarà concluso nel 2022. Gli spazi della Manifattura creati all’inizio nel 1930 dal ‘re’ del razionalismo italiano Pier Luigi Nervi per ospitare le fabbriche del Monopolio di Stato si accingono dunque a diventare una “fabbrica della creatività” sostenibile dove makers, artisti, scienziati e non solo si potranno incontrare per ispirarsi a vicenda. Un progetto che darà un nuovo volto alla città, proietterà Firenze nel futuro e che rilancerà l’eccellenza italiana nel mondo.
La rinascita della Factory fa parte di un ambizioso progetto di riqualificazione da 250 milioni di euro che prevede il recupero, entro il 2026, della storica area industriale composta da 16 edifici per un totale di circa 110.000 mq.
Dario Nardella il sindaco di Firenze ha dichiarato: “A Manifattura Tabacchi si sono immaginate cose complicatissime all’apparenza che poi sono state realizzate. Questo per me vuol dire ‘Rinascimento’, è l’immaginazione che diventa realtà ed è possibile farlo sovvertendo le regole puntando sul fare e saper fare che non sono due valori o concetti separati. Gli artisti del Rinascimento e gli scienziati davano vita alle botteghe rinascimentali dove il sapere teorico si riuniva con il fare. Entro l’estate dell’anno prossimo la Factory sarà conclusa, sarà un ponte, una porta, una piazza da vivere puntando sulle nuove generazioni tra tradizione e innovazione, creatività e futuro”.
Dario Nardella sindaco di Firenze e Giovanni Manfredi CEO di Manifattura Tabacchi
I progetti già in atto
Manifattura Tabacchi ospita attualmente la fabbrica dell’aria ideata dal biologo Stefano Mancuso, il disegner Duccio Maria Gambi, la società di animazione video DogHead Animation, la cappelleria artigianale SuperDuper Hats, il museo che non è un museo “NAM – Not a Museum”, il bar e ristorante gestito da Bulli &Balene. Manifattura ospita anche tre scuole: l’Accademia di Belle Arti, il Polimoda e l’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza LVMH (IME), un programma di formazione professionale volto all’insegnamento del savoir-faire del gruppo LVMH nei mestieri dell’artigianato, della creazione e della vendita alle giovani generazioni.
La Factory: come sarà
La Factory si troverà all’interno del complesso di Manifattura Tabacchi in una parte ancora non utilizzata, in tre edifici che erano il cuore produttivo della vecchia fabbrica dove 1200 sigaraie tutti i giorni venivano a lavorare, in tutto ventimila metri quadri di spazi. Il progetto prevede un investimento di 30 milioni di euro e interessa una superficie totale di oltre 21.000 mq, e in particolare gli edifici 4, 5 e 11 di Manifattura Tabacchi.
La Factory sarà organizzata in cerchi concentrici, il cuore è l‘edificio 11, dove sarà collocato il “Not a Museum” che unirà arte, musica, arti performative, eventi, un contenitore che sarà il centro culturale del complesso. Intorno a questo edificio al piano terra tanti spazi per il “fare” dove i makers avranno la possibilità di realizzare e vendere i loro progetti in laboratori, atelier, concept store. Ci saranno anche molti spazi per la socializzazione, uffici, co-working adatti a start-up e ad aziende che vogliono proiettare un’immagine forte.
L’ultimo cerchio del progetto sono due edifici che stanno ai lati, il B12 dove ci saranno dei loft industriali molto belli e giovani sopra e sotto officine. Dall’altra parte invece c’è la centrale termica che sarà trasformata in un birrificio, quindi un altro spazio di convivialità.
L’architetto Roberta Pasinetti project manager di Manifattura Tabacchi ha dichiarato: “Il cantiere della Factory vale 130 milioni di euro e coinvolge tre edifici che verranno restituiti alla città entro il settembre del 2022. Sono spazi pubblici, dove la gente potrà incontrarsi, camminare, andare in bicicletta, socializzare, è un pezzo di città che parte oggi con questo cantiere e che sarà restituito ai suoi cittadini. Abbiamo circa 70-80 persone in cantiere a lavorare, ma ci aspettiamo una presenza media di 200 persone al giorno tra maestranze, tecnici, progettisti. Tutta la Manifattura è vincolata dalla Sovrintendenza in quanto edificio storico. Ma la parola “vincolo” non ci piace perchè la storia non può essere percepita come un vincolo, per noi è un regalo. La storia ci ha consegnato questi spazi che sono carichi di valori e di qualità. L’approccio giusto al progetto ci consente di valorizzare gli spazi nel modo giusto, partendo proprio dalla loro storia. Gli spazi vengono così reimmessi in un circolo sociale, produttivo ed economico che il vero elemento che consente la conservazione e continuità degli edifici. Il tema del restauro e del rispetto ci ha ossessionati. Prima di iniziare i lavori abbiamo catalogato il materiale e archiviale, ventimila mattoni, porte, serramenti, oggetti della vecchia fabbrica che poi rinasceranno nei nuovi progetti. Abbiamo un sistema di Qr Code che ci consente di tracciare gli elementi.”