Enogastronomia/

Libri: un viaggio nella ‘Toscana da bere’ con 70 cocktail

Il volume di Federico Bellanca e Marco Gemelli passa in rassegna i luoghi, le storie e i protagonisti del bere miscelato

Toscana da bere

C’è il cocktail bar realizzato all’interno di una chiesa sconsacrata, quello allestito in un’antica cantina medicea, quello nato in un appartamento e addirittura quelli creati dentro una funicolare e nel locale che ospitò il più antico cinema d’Italia. C’è il locale che serve solo prodotti made in Italy, quello che sembra una farmacia e quello che pubblica una “gazzetta” con le novità dietro il bancone. È un autentico viaggio nel mondo della mixology regionale – tra il sacro della Divina Commedia e il profano di Amici Miei – il volume “Toscana da Bere” di Federico Bellanca e Marco Gemelli, edito da ‘Il Forchettiere’.
 
Non si tratta di una guida tour court, bensì di un progetto che vuole offrire una fotografia dello stato della mixologycontemporanea in Toscana, a partire dai 70 migliori cocktail bar, in un racconto che oscilla tra i palazzi rinascimentali in centro a Firenze e le cantine del sale medicee del porto di Livorno, fino alle stalle papali di Pienza. Nell’anno del centenario del Negroni e in un momento di profonda espansione del settore,la voglia di raccontare il mondo dei drink di qualità ha portatoidue autori a esplorare bar, hotel, ristoranti e distillerieper incontrare gli uomini e le donne che con la loro passionecontinuano a tener viva la tradizione del buon bere miscelatocosì come quella della liquoristica.

“Un viaggio – spiegano Bellanca e Gemelli, raccontando come il volume sia lo spin off dell’omonima rubrica sulla testata Il Forchettiere – dove storie,luoghi e personaggi si mischiano come gli ingredientidi un buon cocktail in un bicchiere”.

autori
 
Nelle pagine di “Toscana da Bere” non mancano le storie imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Tuscany legate alle materie prime: c’è la “signora della grappa” di Paganico (Gr) e il militare livornese che nel deserto afghano ebbe l’intuizione di produrre liquori allo zafferano, ci sono i due giovani produttori fiorentini di vodka alla canapa e l’ideatore dell’unico rum toscano sulla costa, nonché l’imprenditore pratese che ha riesumato liquori perduti o quelli che – da Massa a Firenze – hanno rinnovano amari d’antica tradizione come il vermouth, la china o il Ronchi Pichi.
 
Allo stesso modo, nel volume trovano posto le interviste al cantautore Gino Paoli (fotografato da Alessandro Moggi), alla curatrice della Florence Cocktail Week Paola Mencarelli, al re delle notti fiorentine e versiliesi Gianni Mercatali o a Luca Picchi, il maggior esperto al mondo del Negroni. Uno spazio speciale è inoltre dedicato ai ristoranti che mostrano un’attenzione particolare alle cocktail list, nonché ai “pairing d’autore”, ossia gli abbinamenti tra i tre drink più richiesti e i piatti signature dei più apprezzati chef e pizzaioli toscani. Dopo il lancio a Firenze, “Toscana da Bere” sarà in tour nei cocktail bar di tutte le provincie. Il calendario delle presentazioni è disponibile su www.ilforchettiere.it

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